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Legionella nelle tubature dell'ospedale, l'Asst Lecco: «Rete idrica sempre sotto controllo»

Presenza del batterio nelle tubature. Dalla struttura sanitaria chiariscono: «Monitoraggio costante: in caso di positività prevista una serie di interventi mirati»

Presenza del batterio della Legionella nella rete idrica dell'ospedale Manzoni. La notizia è di questi giorni e ha destato preoccupazione tra pazienti e utenti della struttura sanitaria. I condotti in cui si sarebbe riscontrata una (più alta della media) presenza del temibile batterio sono stati sigillati, con cartelli che intimano di non utilizzare rubinetti e vasche.

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Dall'Asst Lecco sono giunte rassicurazioni a riguardo, perché al momento non si registrano casi di contagio. Va specificato che l'incidenza della Legionella in Italia (dati Iss riferiti al 2017) non è altissima: 33,2 casi per milione di abitanti. I soggetti a rischio sono fumatori e soggetti che abusano di alcool o sostanze; broncopneumopatici cronici; immunodepressi; malattie croniche (diabete, malattie cardiovascolari, insufficienza renale, malattie ematologiche e tumori).

Le procedure di Asst Lecco

Riceviamo e pubblichiamo questa nota riguardo le pratiche messe in campo da Asst Lecco per prevenire e contrastare eventuali diffusione del batterio della legionella.

La rete idrica dell'Asst di Lecco è monitorata periodicamente con cadenza mensile come previsto dalla normativa nazionale del 2015.
Il piano predisposto dall'ente prevede controlli a campione, che in corso dell'anno coprono l'intera rete ospedaliera. Vengono controllate tutte le tubazioni con particolare attenzione alle docce e ai rubinetti dei lavandini dove più spesso si può annidare il batterio, se l'utilizzo è ridotto.
In casi di valori positivi si procede al flussaggio, cioè allo scorrimento abbondante dell'acqua.
Il protocollo di pulizia giornaliero dell'Ospedale, prevede per gli operatori addetti alla pulizia lo scorrimento dell'acqua per diversi minuti in caso di positività.
Lo scorrimento abbondante dell'acqua (flussaggio) unitamente all'utilizzo di clorazione (l'Ospedale è dotato di un impianto a tal fine con biossido di cloro e/o monoclorammina) concorre all'abbattimento del batterio. Queste sostanze sono considerate dei veri e propri killer di questo microrganismo.
Nel caso di forte positività si interviene attraverso trattamenti di "shock chimici" con biocidi mirati, dopo un'attenta analisi del rischio e interventi di mantenimento per ridurre al minimo la carica batterica presente. Ricordiamo che la legionella si annida più frequentemente nei rubinetti e nei soffioni delle docce poco usati, considerati punti altamente critici e da monitorare in modo più frequente.
Solo in presenza di tassi elevati della carica batterica e quindi pericolose per i pazienti si sospende l'erogazione dell'acqua.

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