"Linea Bianca" in Valsassina tra Grignone, parapendio, artigianato, miniere e CFPA
Il programma condotto da Massimiliano Ossini e Giulia Capocchi ha illustrato brevemente la vita della Valsassina, meta di alpinisti e terra che continua a progredire
Ridurre la Valsassina alle sole montagne che la circondano sarebbe riduttivo. Quella della vallata lecchese è, infatti, una terra in continua progressione dal punto di vista dell'innovazione, forte di alcune eccellenze che la rendono invidiata in Italia e non solo. Eccezion fatta per la doverosa copertina con il celebre alpinista Simone Moro, che, come anticipato, ha presentato ai 2410mslm il suo libro, "Linea Bianca", programma condotto da Massimiliano Ossini e Giulia Capocchi, ha "tagliato" trasversalmente tutta la zona.
Il percorso dei due protagonisti, coadiuvati dall'alpinista e maestro di sci Lino Zani, si è snodato tra Piani di Bobbio, dov'è stato intervistato Massimo Fossati, miniere di barite a Cortabbio, con intervista a Pierfranco Invernizzi, Premana, dov'è stato illustrato il lavoro dell'artigiano Nicola Codega e località in cui ha sede la Camp; spazio anche a Introbio, dove si possono fare corsi di monta western e dove nasce la cascata della Troggia, e allo Zucco dell'Angelone, meta di tanti arrampicatori tra cui il campione italiano e vicecampione del mondo Stefano Ghisolfi.
Immancabili una puntata all'Alpe di Giumello, località simbolo per i parapendisti, e un cenno alle imprese alpinistiche dei Ragni di Lecco, non ultima quella realizzata da Matteo Della Bordella sul Cerro Riso (Patagonia). Spazio, anche, alla creatività del nuvolista Mao Fusina, di Galbiate, e, come anticipato in settimana, alla visita realizzata al CFPA di Casargo.
La chiusura è, giustamente, dedicata al Grignone, le cui immagini vengono accompagnate dalla splendida "Emozioni" dell'indimenticato Lucio Battisti, e dalla da una citazione del pioniere dell'alpinismo Walter Bonatti: «La montagna mi ha insegnato a non barare, a essere onesto con me stesso e con quello che facevo».