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Cronaca Piazza Armando Diaz, 1

Cordoglio per la scomparsa di Luis Sepulveda, cittadino onorario di Lecco

Il grande scrittore cileno se n'è andato a 70 anni, sconfitto dal Coronavirus. Ricevette la cittadinanza e il Premio Manzoni alla carriera nel 2015. L'assessore Piazza: «La "tua voce" e i tuoi insegnamenti resteranno per sempre nei tuoi racconti»

«Per l'impegno morale, civile e culturale e per una vita artistica ispirata ai valori della solidarietà, della democrazia e della libertà».
Con queste parole, il 24 ottobre 2015, Luis Sepulveda ricevette la cittadinanza onoraria di Lecco e il Premio Manzoni alla carriera. Un ricordo indelebile per molti lecchesi che oggi piangono la scomparsa del grande scrittore cileno, strappato alla vita a 70 anni dal Coronavirus dopo oltre un mese di malattia.

L'assessore alla Cultura del Comune di Lecco Simona Piazza lo ha ricordato così, richiamando le parole che cinque anni fa furono spese per la consegna dell'illustre riconoscimento: «Questo eri tu! Queste sono state le parole con le quali il Comune di Lecco ti conferì la cittadinanza onoraria nel 2015 durante la cerimonia del Premio Manzoni alla carriera. La città di Lecco si stringe a te e a tua moglie in un lungo abbraccio e ti saluta per l'ultima volta ma la "tua voce" e i tuoi insegnamenti resteranno per sempre nei tuoi racconti».

Brivio: «Cantore della Patagonia cara al nostro alpinismo»

«L'amministrazione comunale di Lecco - commenta il sindaco di Lecco Virginio Brivio - esprime profondo cordoglio per la scomparsa di Luis Sepulveda, amato cittadino onorario della nostra città, cantore di quella Patagonia tanto cara all'alpinismo lecchese, ma soprattutto uomo ispirato da un ideale di letteratura, intesa quale missione in difesa dei deboli e dei dimenticati, caratteristiche che lo hanno reso l'autore eccezionale del quale oggi piangiamo la scomparsa».

" Forse non sa volare con ali d'uccello, ma ad ascoltarlo ho sempre pensato che voli con le parole " (L. Sepulveda)

«Al cordoglio dell'Amministrazione - sottolinea il presidente del Consiglio comunale Giorgio Gualzetti - si unisce quello dell'intero Consiglio comunale, che non più tardi di alcuni anni fa conferì allo scrittore la cittadinanza onoraria di Lecco».

Moltissimi i messaggi di cordoglio che oggi hanno pervaso i social network per l'addio a un gigante della letteratura contemporanea. «Oggi ci ha lasciati Luis Sepùlveda, un grande scrittore ma soprattutto un hombre vertical, imprigionato e torturato dal dittatore Pinochet - ha scritto il consigliere comunale Alberto Anghileri - Un combattente per la libertà e la giustizia sociale. Maledetto virus».

Combattente e sognatore

«Cittadino prima che scrittore». Così si definiva Sepulveda, capace di raccontare le grandezze e le miserie di un secolo, le enormi contraddizioni del Novecento. Salito alla ribalta della narrativa nel 1993 con "Il vecchio che leggeva romanzi d'amore", e successivamente con "Storia di una gabbianella e di un gatto che le insegnò a volare", tradotto in film d'animazione da Enzo D'Alò, l'autore cileno seppe conquistare un pubblico trasversale, composto da adulti e piccini.

Nemico del neoliberismo, ecologista convinto, si oppose alla dittatura di Pinochet, e riottenne la cittadinanza cilena solo nel 2017. Il Covid-19 se l'è preso in una stanza dell'ospedale di Oviedo, dove era stato ricoverato dopo avere manifestato i sintomi della malattia al ritorno da un viaggio in Portogallo. Dalla fine degli anni Novanta risiedeva proprio in Spagna, a Gijon, insieme alla moglie.

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