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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

"Maggiana non si tocca", nato il comitato contro lo svincolo della Super

Il comunicato stampa. La bretella dovrebbe collegare la SP 72 e la SS 36

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di LeccoToday

Maggiana è una piccola frazione montana del comune di Mandello del Lario, sul Lago di Como. Il nucleo del paese si sviluppa intorno all'antica torre medioevale di Federico che fu residenza dell'imprenditore Federico I Barbarossa. La piccola frazione, che conta circa 100 residenti, ed il cui lavatoio del paese è stato scolpito interamente a mano, è al centro di un accesso dibattito. La frazione montana, infatti, potrebbe venire annientata dal nuovo svincolo autostradale promosso dalla Provincia di Lecco.

Taluni politici hanno descritto l'opera come un "mini svincolo", ma il frottesco termine prevede l'abbattimento di parte del bosco, la distruzione di un intero campo di ulivi, la distruzione del territorio, di prati e di alberi che rappresentano la vita per molti animali e per i cittadini della piccola frazione di Maggiana, con conseguente devastante impatto ambientale, un aumento di rumori e fumi e pertanto un inevitabile innalzamento del tasso di inquinamento e la costruzione di un muro di contenimento ad altissimo impatto ambientale.
La dissennata idea che coinvolge, tra l'altro, un terreno tutelato dall'interesse ambientale, prevedrebbe, inoltre, la distruzione di un'area utilizzata per il pascolo.
La zona boschiva posta tra Maggiana e San Giorgio, ad oggi attutisce l'inquinamento, donando aria fresca alla piccola frazione montana che gode di un verso e proprio micro clima rispetto alla più lacustre cittadina di Mandello del Lario.
La costruzione di un inutile svincolo, tra l'altro, andrebbe ad annientare il turismo locale che ha quale intento primario la pace e la tranquillità. Molte case della piccola frazione, infatti, andrebbero ad affacciarsi su di uno svincolo che NON è di interesse della comunità in quanto inutile, pregiudizievole ed oltremodo gravemente dannoso.
L'inutilità dervia anche dal fatto che tale progetto non andrebbe nemmeno a collegare Mandello con Lecco, ma unicamente Mandello del Lario con Sondrio, con la conseguenza che il traffico tra Mandello, Abbadia e Lecco rimarrebbe invariato!

Chi andrebbe a favorire questo svincolo a spese di una comunità, a spese del verde e degli animali che ci abitano?
Senza considerare, inoltre, che le strade su cui dovrebbe convergere lo svincolo, sono strade di motnagna sprovviste di marciapiedi. Il percorso è tortuoso e la larghezza della sede stradale è appena sufficiente - ed in alcuni casi nemmeno adeguato - per l'incrocio tra due autovetture (si pensi all'incrocio con un'autocorriera di linea che obbliga ad inimmaginabili manovre con conseguente blocco del traffico), nonchè le molte intersezioni, prima fra tutte quella per Luzzeno/Rongio dove, attualmente, un'ingarbugliata segnaletica stradale lascia perplessi gli automobilisti. Le numerose abitazioni con l'accesso a filo strada sono, inoltre, uin continuo rischio di gravi incidenti. Vi è poi la questione del congestionamento del traffico negli unici due sbocchi possibili e cioè la rotonda nei pressi delle poste (dove già sono costretti a transitare gli autotreni della Moto Guzzi) e la rotonda che converge da Piazza San Zeno a Via Parodi, già penalizzate dagli spazi ridotti. Senza prendere in considerazione l'assurda intenzione, anticipata dagli addetti, di allargare Via Mazzini, ora percorribile in aprte solo a piedi, portandola a due corsie. Ciò comporterebbe ulteriori espropri, nonchè l'effettivo abbattimento di svariate abitazione e conseguente grave aumento dei costi.
Lo svincolo potrebbe perciò causare un pericolo per i cittadini, i bambini e gli animali che solitamente transitano su queste strade. Chi potrebbe garantire la sicurezza di tale svincolo considerati i rischi di vetture che escono ad alta velocità da una super strada e che andrebbero ad imbattersi immediatamente su strade di montagna? Quale amministrazione è in grado di garantire sin d'ora che tale svincolo non comporterebbe un aumento della criminalità?
Oltre a ciò, diversi cittadini verrebbero forzatamente espropriati dei propri territori, espropriazione, però, che potrebbe essere effettuata unicamente nei casi previsti dalla legge e per una pubblica utilità. Pubblica utilità, progessione della collettività o miglioramento che non si ravvisano in questo progetto, anche in considerazione del fatto che nel sottovia attualmente non idoneo al transito, potranno transitare solo ed unicamente veicoli leggeri, o meglio fino alla portata di 35 quintali (di ingombro molto superiore a quello delle autovetture).
In considerazione dell'ingente investimento finanziario che verrà effettuato e che si concretizzerà di fatto, nella distruzione di una frazione, di svariati alberti, di un luogo rifugio per gli animali, ci si domadna come non sia più sensato destinare l'importo previsto per un'inutile svincolo per fare fronte a problemi più incombenti tra cui progetti a favore di anziani, bambini o diretti alla salvaguardia dell'ambiente e degli animali.

L'associazione si riserva di nominare uno studio professionale che possa eseguire un'adeguata valutazione di impatto ambientale, uno studio legale che possa fornire un parere sull'esproprio e sui mezzi di tutela, nonchè di convocare un équipe per la valutazione dei danni ambientali e danni agli animali che tale svincolo potrebbe provocare.

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