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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca

Mercato del lavoro: la speranza sta nello "youth garantee"

Disocccupazione mai vista in passato nella provincia di Lecco. Nonostante una lieve crescita d'occupazione nell'industria, l'artigianato cala del 10%

Crisi ergo disoccuapazione. E' a questo che siamo stati abituati. Ed è questo che ha ribadito il quarto rapporto dell'osservatorio provinciale del mercato del lavoro tenutosi lunedì 14 aprile promosso da camera di commercio, Provincia di Lecco e Network. 

A risentirne sono i giovani lecchesi, soprattutto tra i 15 e 24 anni in cui il numero dei NEET (giovani che nè studiano nè cercano lavoro) è addirittura quintuplicato andando a raggiungere il 15%.
Stando al rapporto redatto dal gruppo Clas, da quando l'Italia è entrata nella crisi economica, rispetto ai 12,45 mila del 2008 i giovani inoccupati risultano essere 5mila in meno. Se si parla invece di giovani attivi nella ricerca di occupazione, si passa da 1300 dell'anno 2008 a 2700 del 2012. Si può quindi tranquillamente dire che sono raddoppiati.

Costante risulta invece essere la percentuale degli studenti che hanno proseguito gli studi alle scuole superiori e all'università. Tra chi ha percorso questa strada però, soltanto 600 su 1600 laureati sono riusciti a trovare un posto di lavoro.  Per il prossimo anno, stando ai dati dell'osservatorio, il 18% sarà la quota prevista di laureati assunti.
Per quanto riguarda gli high skill, i giovani aventi un'alta formazione, i numeri dicono che questi sono riusciti a trovare un'occupazione al di fuori della provincia lecchese. A fronte di un'esportazione di high skill pari al 48%, la Provincia ne importa il 36%.
Altro dato allarmante è la quota di apprendisti su un totale di assunzioni che dal 4,8% del 2012 è giunta ad un misero 2,8%.

Non solo giovani disoccupati, a livello generale, la disoccupazione ha raggiunto i massimi storici "E' triplicata rispetto al 2008 e abbiamo 13 mila persone in cerca di lavoro” ha commentato il presidente della camera di commercio, Vico Valassi.

5,35 si riferisce invece alla percentuale di quelli che vengono definiti "lavoratori in panchina", ovvero lavoratori in cassa integrazione che rischiano di non essere più inseriti nel mercato del lavoro.

Rispetto all'anno 2012, un dato positivo emerge dai contratti a tempo indeterminato: 40,8%. invece, relativamente al lavoro autonomo, l'occupazione si ferma a 21,9% rispetto all'occupazione generale.

Per quanto riguarda, a livello generale, il lavoro manifatturiero, la provincia di Lecco (a vocazione strettamente industriale) ha sofferto molto, vedendo un calo del 10%. E' fondamentale che il governo offra risorse a sostegno della crescita per mettere le imprese in condizione di poter svilupparsi e quindi offrire posti di lavoro.

Tra le politiche del lavoro, la novità sta nelle garanzie dei giovani ("youth garantee"). La comunità europea, infatti, ha stanziato 1,5 miliardi all'Italia per il programma youth garantee. Nell'area del Mediterraneo, il bel Paese può vantare di essersi impegnato più di chiunque altro in questo ambito. Per questo, entro i primi di maggio, dovrebbero sorgere i cosiddetti centri d'impiego, una sorta di agenzie statali in grado di fare da mediatrici tra la domanda e l'offerta di lavoro, in modo tale da trovare, e garantire , in un determinato lasso di tempo,  una posizione di lavoro consona ai giovani che si iscrivono a questi centri di impiego. 
Non solo così facendo si ridurrebbe la disoccupazione, ma si limiterebbero i costi relativi agli ammortizzatori sociali.

Per concludere, in relazione alle altre province d'Italia, Lecco resta in decima posizione per tasso di occupazione tra i 15 e 34 anni, al secondo posto per la fascia d'età tra 25 e 34 anni, sedicesimo posto per i soggetti tra 15 e 24 anni.

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