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Cronaca

Attentato al museo del Bardo, terrorista arrestato nel Milanese

Il ventiduenne marocchino è stato arrestato perché coinvolto nell'attentato in Tunisia, era arrivato in Italia da clandestino. La madre e i fratelli vivono, regolarmente, a Gaggiano (Mi)

È stato arrestato nella serata di ieri 19 maggio mentre passeggiava su una strada provinciale di Gaggiano, nel Milanese: Touil Abdel Majid, marocchino di 22 anni, è ritenuto dagli inquirenti tunisini uno dei responsabili dell'attentato al museo del Bardo di Tunisi messo in atto da un gruppo terroristico lo scorso 18 marzo, nel quale sono morte 24 persone e 45 sono rimaste ferite.

Il ventiduenne era arrivato in Italia una prima volta lo scorso febbraio, sbarcato a Porto Empedocle da un barcone carico di migranti irregolari: come riporta MilanoToday, stava probabilmente cercando di raggiungere la madre e i due fratelli, che vivono regolarmente a Gaggiano (Mi) da tempo.

Per lui, al momento dello sbarco, il Questore di Agrigento aveva firmato immediatamente il provvedimento di espulsione: è dunque possibile supporre che il giovane sia quindi andato a Tunisi, dove avrebbe poi preso parte all'attacco terroristico nel museo, da cui una turista mandellese è scampata per puro caso.

Dopo la sua identificazione a Porto Empedocle e il suo rientro in Italia (non è ancora stato ricostruito né come, né quando sia riuscito a rientrare nel nostro Paese), su di lui non ci sono state segnalazioni, ha sottolineato la Questura di Milano, nemmeno di frequentazioni degli ambienti radicali. Gli inquirenti tunisini, però, lo accusano di aver partecipato e pianificato attivamente l'attentato al museo del Bardo, e hanno inoltrato richiesta di arresto alla Procura di Roma, che ha dato a sua volta mandato agli agenti italiani. Al momento dell'arresto Majid non avrebbe parlato né cercato di fuggire.

«I controlli sugli immigrati funzionano - ha sottolineato Bruno Megale, dirigente della Digos - Era stato identificato e così è stato possibile localizzarlo. Adesso stiamo ricostruendo tutti i suoi movimenti da quando è arrivato fino a quando è stato arrestato». L'identificazione è stata possibile anche grazie alla famiglia, che secondo gli inquirenti sarebbe del tutto estranea alla vicenda: la madre del 22enne, infatti, lo scorso aprile avrebbe presentato una denuncia di smarrimento del passaporto del figlio ai carabinieri di Trezzano, denuncia che ha permesso di ricostruire il collegamento fra Majid e la srage di Tunisi.

Gli agenti che hanno arrestato il giovane hanno posto sotto sequestro anche diverso materiale di sua proprietà, la cui natura non è stata resa nota. Su questi materiali sono in corso ulteriori approfondimenti.

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