Milano, bimbo di 20 mesi ingerisce un pezzo di hashish: è gravissimo
Il piccolo è all'ospedale Buzzi in prognosi riservata. Si indaga sulla mamma e il padre
Fino a pochi minuti prima era al parchetto vicino casa, sorridente e spensierato. In pochi attimi, però, sua mamma lo ha visto iniziare a respirare con fatica, fino a collassare a terra privo di sensi. Un bimbo di venti mesi è ricoverato in condizioni gravissime all'ospedale Buzzi di Milano in prognosi riservata. A ridurlo in quello stato - stando ai referti dei medici - è stata "una intossicazione da Thc", il principio attivo dell'hashish e della marijuana.
Dove il piccolo possa aver preso la droga - che con ogni probabilità è stata ingerita - resta un mistero, ma i poliziotti della Questura di Milano sono già al lavoro per ricostruire con esattezza cosa sia avvenuto nei minuti immediatamente precedenti al malore.
Il dramma si è consumato sabato pomeriggio a Sesto San Giovanni, dove il bimbo vive con la mamma, una ragazza romena, e il padre, un giovane egiziano. Al ritorno a casa da una "gita" al parco, improvvisamente il bambino è stato male male: crisi respiratoria, occhi chiusi e nessuna risposta agli stimoli. La mamma lo ha caricato in auto e lo ha portato al Buzzi: lì le sue condizioni sono peggiorate ulteriormente, prima di un lieve miglioramento nella notte di domenica. Le analisi non hanno lasciato spazio ai dubbi: è "intossicazione da Thc".
Gli agenti, allertati dallo stesso ospedale, hanno eseguito i primi controlli sui genitori: la mamma è risultata negativa al test anti droga - quindi l'intossicazione non può essere avvenuta attraverso l'allattamento -, mentre i prelievi sul papà del bimbo hanno dato esito positivo. I genitori, ascoltati dai poliziotti, hanno raccontato che il figlio potrebbe aver ingerito l'hashish proprio nel parchetto in cui lo avevano portato, ma non è escluso - anzi - che il piccolo possa aver trovato un pezzo di droga a casa e che, senza sapere cosa fosse, lo abbia mangiato. Al momento, i magistrati non hanno chiesto nessun provvedimento, ma si attende soltanto la conclusione delle indagini.
Dovranno stare lontani da loro figlia, invece, i genitori della piccola che lo scorso 11 settembre era stata ricoverata in coma all'ospedale di Legnano per una intossicazione da Thc. Al momento dell'arrivo al pronto soccorso, i genitori - entrambi italiani - avevano raccontato che la figlia aveva raccolto e ingerito, senza che loro se ne accorgessero, dell'hashish in un giardinetto di San Vittore Olona. Le indagini e gli esami tossicologici avevano invece evidenziato che la bimba - diciassette mesi - era stata esposta "continuativamente a Thc, oppiacei, anfetamina, mdma e ketamina" da marzo a settembre. La bambina, dopo un ricovero d'urgenza, si era ripresa ed era uscita dall'ospedale dopo qualche giorno.
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