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Cronaca Maggianico / Via Mario Martelli

Anche Maggianico soffre: urla e musica alta nella notte. “Cintate il parco”

Il parchetto San Rocco, aperto di giorno e notte, attrae gruppi di giovani: rovinata la quiete dei residenti

Quello del degrado è un problema che coinvolge tutta Lecco. La situazione che ciclicamente si vive in viale Turati, ma anche in stazione, è solo la punta di un iceberg purtroppo profondo, inevitabilmente ingrossatosi a causa della pandemia di Covid-19. Da tutti i rioni, o giù di lì, fioccano segnalazioni legate a urla, schiamazzi e, nei casi più gravi, aggressioni o vere e proprie risse. Nella quasi totalità dei casi i protagonisti sono i più giovani, che si ritrovano per strada o nei parchi, perdendo il controllo a causa dell'abuso delle sostanze alcoliche. E spesso non solo quelle. 

Musica alta nella notte: disagi a Maggianico

Durante il fine settimana anche il rione di Maggianico ha dovuto fare i conti con un episodio di questo genere. Anzi, il problema si trascina ormai dal 2020, ovvero dalla riapertura dopo i due mesi di lockdown stringente cui è stata posta tutta la popolazione: “Il parchetto San Rocco sta causando disagi ai residenti della zona, dato che viene frequentato di giorno e di notte da gruppi di ragazzi che poi si fermano fino a tarda ora e abbandonano vari rifiuti nel verde”. La fase acuta si è avuta durante l'estate 2021: “In quel caso il gruppo è arrivato a essere formato da 20-30 persone, inoltre sono comparse anche delle casse che hanno dato modo di sparare la musica fino alle ore centrali della notte”. Non è sempre stato così, chiaramente: “Fino all'arrivo della pandemia siamo sempre stati dentro livelli tollerabili. Ora, invece, già da febbraio si vedono dei comportamenti inaccettabili. Il rione nel complesso è vivibile, ma si delinea un problema da affrontare soprattutto in vista dell'arrivo della bella stagione”.

La testimonianza è dei residenti, che ci mostrano le fotografie scattate nella mattinata di sabato 19 febbraio: “Oltre alle cartacce abbandonate in giro, abbiamo ritrovato anche un cartello stradale preso da chissà dove e dei sassi che erano stati posizionati su un terrapieno durante la sistemazione dell'area effettuata qualche anno fa, tolti dalla loro sede per non si sa quale motivo”. Una soluzione “potrebbe essere quella di cintare il parco, vietandone l'accesso almeno durante la notte”.

“Non bastano le pattuglie”

Le case della zona sono abitate “da persone non giovanissime, che hanno paura di possibili ritorsioni” da parte dei gruppetti, che in caso di brutto tempo si ritrovano sotto i portici dei condomini: i fatti dell'ottobre 2021, quando a San Giovanni si registrò una brutale aggressione, sono lì a testimoniare che i rischi, nel voler dire la propria, sono da tenere tristemente in considerazione. Sicuramente, e lo dimostrano proprio gli eventi di cronaca provenienti dal rione di Santo Stefano, “inviare qualche pattuglia in più a controllare può fungere da deterrente, ma non basta. Il problema del disagio giovanile è profondo, diffuso a macchia di leopardo in tutta la città, e bisogna lavorare concretamente per trovare delle risposte adeguate. Il grado d'inciviltà e mancanza di rispetto è ben oltre i livelli del tollerabile”.

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