rotate-mobile
Cronaca Via Eremo

All'ospedale Manzoni impiantato il primo defibrillatore sottocutaneo

Nuovo primato per l'Elettrofisiologia del nosocomio lecchese

Nuovo primato all’ospedale Manzoni di Lecco: dopo l’impianto, a maggio 2014, del primo defibrillatore cardiaco compatibile con l’esame di risonanza magnetica in ogni parte del corpo, nei giorni scorsi è stata la volta del primo defibrillatore sottocutaneo, impiantato dai medici della struttura di elettrofisiologia, specializzata nella cura delle aritmie cardiache.

L’operazione, che può essere eseguita solo in particolari casi selezionati, «consente la protezione da aritmie potenzialmente mortali - spiega Franco Ruffa, direttore della struttura - e permette di ridurre eventuali rischi, di tipo infettivo o traumatico, correlati all’introduzione dei fili all’interno del sistema venoso e nel cuore».

Il defibrillatore sottocutaneo può funzionare, inoltre, anche come pace-maker, e permette, novità assoluta nel campo, di leggere e interpretare l’attività elettrica del cuore: una innovazione importantissima nello studio elettrofisiologico.

«La peculiarità della nostra struttura - continua Ruffa - è avere definito  una tecnica che permette, mediante il mappaggio elettroanatomico, ovvero l’utilizzo di sistemi di navigazione all’interno del cuore, l’esecuzione dello studio elettrofisiologico e dell’ablazione, un metodo che elimina i cortocircuiti elettrici da cui originano i battiti anomali del cuore. In questo modo si riduce drasticamente, o addirittura si può eliminare, l’utilizzo di radiazioni e si limitano notevolmente, per il paziente e gli operatori, eventuali  rischi connessi all’esposizione alla radiazioni ionizzanti».

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

All'ospedale Manzoni impiantato il primo defibrillatore sottocutaneo

LeccoToday è in caricamento