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Cronaca Primaluna

A piedi dalla Brianza a Ginevra per riabbracciare il figlio, ma rischia la vita sul Lambro: salvato un valsassinese

Angelo, 42 anni, si stava recando presso il palazzo dell'Onu per chiedere di riabbracciare il figlio rapito due anni fa

Se l'è vista decisamente brutta Angelo Maggioni, lecchese di Primaluna che nei giorni scorsi era diretto a Ginevra - al palazzo dell'ONU - per chiedere di poter riabbracciare suo figlio, rapito e portato all'estero. E proprio durante una sosta di quel viaggio di quasi cinquecento chilometri verso la destinazione in Svizzera, mentre martedì l'uomo, 42enne residente in Valsassina, era accampato in Brianza nei pressi del Lambro, a Veduggio, per trascorrere la notte è stato sorpreso da un violento temporale e dalla piena del fiume.

Il salvataggio da parte dei carabinieri 

Come raccontato dai colleghi di MonzaToday, intorno alla mezzanotte è partita una telefonata di emergenza al 112: dall'altro capo del telefono c'era un uomo - il 42enne appunto - che chiedeva l'intervento dei soccorsi perché bloccato dalla piena del fiume. Poche parole pronunciate veloci con la paura che il cellulare ormai scarico potesse spegnersi. E proprio per questo, per lanciare un Sos, l'uomo poco prima aveva condiviso sulla pagina Facebook che gestisce la geolocalizzazione e la posizione esatta del punto in cui si trovava. E proprio lì si sono diretti i militari della Compagnia di Seregno insieme ai soccorsi del 118 con un'ambulanza. L'uomo è stato medicato e trasferito in codice verde al pronto soccorso di Desio da cui è stato poi subito dimesso per poter riprendere il cammino e rimettersi in marcia.

Da Lecco a Ginevra per chiedere di riavere suo figlio 

Ad annunciare pubblicamente l'iniziativa è stato lo stesso 42enne che ha pubblicato una lettera inviata a diversi enti e comuni coinvolti da attraversare durante il tragitto, per presentare le motivazioni del suo cammino per rivendicare il diritto di rivedere suo figlio da cui è stato separato circa due anni fa, portato via dall'Italia dalla madre che da allora non gli ha più permesso di vederlo e nemmeno di sapere dove si trovi. "Da semplice cittadino italiano-europeo come genitore (come tanti altri mamme e papà) padre separato dal mio unico figlio che purtroppo è rapito scomparso ricercato all'Estero che da anni è attenzionato all'Interpol, ho deciso di intraprendere ed affrontare un viaggio (circa 440 Km) in cammino partendo dal mio luogo di residenza dove vivo nella provincia di Lecco (Italia) verso per destinazione il Palazzo delle Nazioni Unite nella città di Ginevra (Svizzera)".

Un dramma che il 42enne ha vissuto due volte: quando il piccolo aveva solo otto mesi e poi due anni fa, quando con il pretesto di un viaggio in Algeria, la ex moglie lo ha fatto salire su un aereo, separandolo definitivamente dal padre. "Non è solamente la meta che conta - ha spiegato Maggioni a MonzaToday - ma soprattutto viaggio: voglio riuscire a cercare di coinvolgere, sensibilizzare e responsabilizzare istituzioni locali, dai singoli comuni alle forze dell'ordine alle prefetture lungo un percorso che ho pensato daalla Lombardia, passando per il Piemonte fino alla Francia per poi entrare a Ginevra in merito all'entità del fenomeno e ai risvolti che si creano". 

"Ritengo importante" - si legge ancora nel documento - "che, in un mondo civile di collaborazione degli interessati e di cooperazione tra le parti, vi possa essere maggiore e migliore sensibilizzazione rispetto alla preoccupante entità del fenomeno delle sottrazioni internazionali di minori e delle relative violenze condotte-concorse -subite (intese genericamente) e reati di fattispecie configurati-ravvisabili-riscontrati (reato è reato), in relazione e rapporto ai casi dei sequestri di fatto dei minori, nostri figli e concittadini incapaci di potersi da soli tutelare e liberare e salvare e ritornare alle loro case da cui venivano rapiti dalle loro famiglie dalle quali venivano strappati, per cui è dovere è diritto (istituzionale e civico) sia informare sia educare sia prevenire sia responsabilizzare sia affrontare sia concretamente trovarvi risoluzione".

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