rotate-mobile

Giro di vite della Mobile contro lo spaccio nei boschi: fermati due magrebini nei boschi

Terminata l'operazione "Striscia 2018", nata dall'inchiesta del tg satirico svolta all'interno della zona che si perde dietro la stazione di Civate

Affonda le radici al 2018 l'operazione condotta negli ultimi mesi dalla Squadra Mobile della Polizia di Stato di Lecco diretta dal Commissario Capo Dr. Danilo Di Laura. Un'operazione lunga e articolata, che ha preso il via grazie all'inchiesta realizzata da "Striscia la Notizia" all'interno del bosco della droga di Civate e dallo stesso tg satirico ha preso il nome "Striscia 2018". Al centro delle attenzioni dei poliziotti ci sono ancora le decine di spacciatori che operano con immutata celerità nelle zone boschive che attorniano la provincia di Lecco, in particolar modo la zona brianzola. Negli ultimi giorni gli agenti hanno dato seguito alle due ordinanze di custodia cautelare in carcere, su quattro richieste in totale, firmate dal Gip del Tribunale nei confronti di due spacciatori algerini operativi tra la stessa Civate e i boschi di Bosisio Parini; venti sono, invece, gli indagati in totale. Nel giro di otto mesi la Polizia ha individuato millecinquecento acquirenti, arrivati a Civate e Bosisio dal resto della provincia, ottomilacinquecento compravendite e un "giro" stimato da duecentocinquantamila euro.

«La sparatoria di Laorca ha intensificato l'attività»

«L'attività d'indagine ha avuto impennata dopo la sparatoria che ha visto protagonisti marocchini e macedoni nei boschi di Laorca, il tutto per relativi alla contemporanea presenza di entrambi nel sempre fiorente business - ha spiega Di Laura -.  Nel giro di 24 ore è stato individuato il responsabile (Mevljan Hetem, residente a Introbio) della sparatoria commessa ai danni del marocchino Ilyasse Khairi (18) ed è stato assicurato alla giustizia. Questo fenomeno ha dato modo al Questore di attivare una lunga serie di controlli nelle vie stradali di accesso. In queste ultime settimane, pur con le limitate risorse a nostra disposizione, sono stati controllati vari boschi», oltre a duecento persone e centoventi veicoli, cui vanno aggiunti i quattrocento veicoli controllati con il sistema di lettura targhe Mercurio. 

Importante anche il fermo arrivato nei confronti del giovane spacciatore magrebino Rida El Ataoui (21), che aveva fatto dell'area ex Black&Decker di Civate il suo snodo nevralgico: qui aveva nascosto la bellezza di ventisei palline di cocaina, destinate al mercato al dettagli. Il 21 ottobre, sfruttando la mirata segnalazione raccolta da un agente, all'interno della stazione di Lecco è stato tratto in arresto Noereddine "Nino" Guerri (63), irregolare sul territorio italian e segnalato in fiorente attività nei boschi tra area motocross e maneggio di Bosisio Parini, uno di quei luoghi che è segnalato tra i più frequentati dagli assuntori di sostanze stupefacenti. «Spesso sono gli stessi clienti italiani, in cambio di alcune dosi, a fare da corrieri, permettendo agli spacciatori di rimanere nascosti nei boschi. Il loro ceto? Medio basso, questa è la clientela tipo dei magrebini», ha aggiunto Di Laura.

operazione polizia di stato 31 ottobre 20197-2

operazione polizia di stato 31 ottobre 20195-2

Spacciatore prova a fuggire nei boschi: arrestato

Altra operazione di rilievo è quella che ha portato all'arresto di Salah El Karidi (33), algerino irregolare sul territorio nazionale italiano. Per riusicre ha scovarlo la Squadra Mobile ha utilizzato degli agenti sotto copertura, che l'hanno avvicinato nel bosco e ne hanno tamponato il disperato tentativo di fuga. Lo spacciatore ha tentato, invano, di liberarsi dello zainetto che aveva in spalla: qui gli agenti hanno ritrovato duemilacinquecento euro, trecentoquaranta grammi di hashish, ottantacinque di cocaina e settanta di eroina, oltre a un bilancino di precisione.

operazione polizia di stato 31 ottobre 20192-2

operazione polizia di stato 31 ottobre 20194-2

«E' un problema sociale»

«Il problema rimane sociale - ammette Di Laura -, perchè è stato dimostrato, ancora una volta, quanto sia attivo e produttivo il business legato alla droga. Questo avviene perchè c'è una grande domanda di sostanze stupefacenti. Se si arriva al tentato omicidio, come accaduto a Laorca, capiamo quanti interessi siano legati a questa attività illegale. Del resto quello lecchese è un mercato molto ricco». Purtroppo, è tornata di grande moda anche l'eroina, «che costa meno della cocaina (40-50€ per la "bianca") e ha effetti egualmente devastanti».

L'arresto di Salah El Karidi

Video popolari

Giro di vite della Mobile contro lo spaccio nei boschi: fermati due magrebini nei boschi

LeccoToday è in caricamento