Poste, Polano e i Sindaci chiedono la sospensione delle chiusure
Gli amministratori dei Comuni a rischio denunciano: decisione calata dall'alto, serve il confronto
Un incontro con parlamentari e Consiglieri regionali lecchesi per intraprendere un'azione comune, con l'obiettivo di spingere Poste italiane a confrontarsi col territorio prima di decidere la chiusura e la razionalizzazione degli uffici postali: questa la linea d'azione definita durante la riunione di ieri 16 febbraio, che ha visto il Presidente della Provincia, Flavio Polano, discutere con i Sindaci dei Comuni che rischiano di trovarsi senza poste, o con un servizio dimezzato.
L'intenzione, dunque, è portare all'attenzione del Pirellone e del Governo il fatto che le decisioni dell'azienda sono state "calate dall'alto", senza tenere conto del territorio e delle ricadute sulle fasce meno evolute dal punto di vista tecnologico, che più di altre utilizzano i servizi e gli uffici postali.
Nel frattempo, gli amministratori chiederanno a Poste italiane la sospensione immediata del provvedimento e l'apertura di un tavolo di confronto, per concordare le modalità di attuazione del piano di razionalizzazione messo in atto dall'azienda.
«A Poste italiane verranno chiesti dati concreti relativi agli sportelli interessati dal piano di razionalizzazione - fanno sapere dalla Provincia - tenendo presente che alcuni sportelli hanno bacini di utenza più ampi rispetto al Comune di riferimento. Gli amministratori presenteranno alcune controproposte basate sulle varie realtà, con soluzioni diversificate a seconda del territorio interessato dalla razionalizzazione di Poste italiane».
«L’incontro con i livelli provinciali e regionali di Poste Italiane sarà anche l’occasione per ribadire la necessità di un servizio più efficace ed efficiente in tutti gli altri sportelli del territorio - si legge ancora nella nota di villa Locatelli - che negli ultimi tempi stanno offrendo ai cittadini servizi con livelli qualitativi decisamente bassi».
