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In provincia di Lecco ci sono più di mille profughi ucraini. Contributo di sostentamento: come richiederlo

Online la piattaforma predisposta dal Dipartimento della Protezione Civile

Aumenta il numero dei profughi in fuga dalla guerra in Ucraina. Mille di loro sono arrivati in provincia di Lecco, in deciso aumento rispetto ai quasi settecento di fine marzo. Queste persone sono ospitate in vari modi: ci sono i parenti che si sono messi a disposizione, come pure l'hanno fatto privati cittadini lecchesi, associazioni e parrocchie locali. A coordinare tutta l'azione è la Prefettura di Lecco, che fa da raccordo tra chi cerca e chi offre, reperendo le risorse economiche necessarie per l'inserimento anche grazie al prezioso lavoro svolto dalla Fondazione Comunitaria del Lecchese.

Guerra in Ucraina: più di mille profughi nel Lecchese

Per quanto riguarda l'inserimento delle persone arrivate nel nostro territorio, non assistite in Cas (centri di accoglienza straordinaria), è chiaramente la città capoluogo a essersi messa in prima fila, dando un tetto sopra la testa a 166 persone sulle 1.102 che si sono, o sono state, dichiarate.

profughi ucraini 1-2

Scorrendo la "classifica" si trovano i ospitati in modo diffuso su tutto il territorio.

profughi ucraini 2-2

Questa la mappa del territorio lecchese:

Come richiedere il contributo di sostentamento

È online la piattaforma del Dipartimento della Protezione Civile che permette alle persone in fuga dalla guerra in Ucraina di richiedere il contributo di sostentamento per sé, per i propri figli, per i minori di cui si ha tutela legale.

Il contributo, che ha l’obiettivo di offrire un primo sostegno economico in Italia, è destinato a chi ha presentato domanda di permesso di soggiorno per protezione temporanea e ha trovato una sistemazione autonoma anche presso parenti, amici o famiglie ospitanti.

Per richiedere il contributo sul sito https://contributo-emergenzaucraina.protezionecivile.gov.it è necessario avere il codice fiscale (indicato nella ricevuta della domanda di permesso di soggiorno per protezione temporanea), un numero di cellulare e una email.

Per conoscere nel dettaglio requisiti e modalità di richiesta del contributo è disponibile un vademecum in italiano, inglese e ucraino.

Profughi dall'Ucraina, nuovi fondi: 100 euro al giorno e cambio agevolato

Intanto sono in arrivo nuovi aiuti economici per i profughi ucraini che verranno accolti in Italia. Nel nuovo decreto legge, oltre alle norme che intervengono sul caro energetico, c'è anche un pacchetto di interventi in materia di politiche sociali e crisi in Ucraina. Il testo prevede una serie di misure che hanno l'obiettivo di contrastare le conseguenze nefaste del conflitto tra Russia e Ucraina, con un occhio di riguardo anche nei confronti delle famiglie in fuga dai bombardamenti: le nuove misure prevedono accoglienza e supporto economico sia per le persone accolte in Italia che per il Governo ucraino.

L'esecutivo ha stanziato 58,5 milioni di euro ai Comuni che accolgono minori non accompagnati provenienti dall'Ucraina: in questo modo il decreto consentirà alle amministrazioni di rimborsare i costi sostenuti fino ad un massimo di 100 euro al giorno a persona. Ma questa è soltanto una delle norme che hanno trovato spazio nel decreto: un altro articolo consente agli sfollati provenienti dall'Ucraina di convertire in euro banconote di grivnia, la moneta ucraina, senza commissioni di cambio e senza apertura di un conto. Il tetto massimo di cambio è di 10mila grivnia a persona, pari a circa 320 euro, con il tasso applicato che è stato definito dalla Banca Nazionale Ucraina e comunicato da Bankitalia.

Altri 112,7 milioni di euro dovrebbero finire in un fondo del ministero dell'Interno e utilizzati per la creazione e la gestione dei centri di accoglienza. Un ulteriore stanziamento da 192,2 milioni di euro dovrebbe invece andare alla Protezione civile per l’estensione delle misure di accoglienza diffuse sul territorio, l’ampliamento ad altre 20mila persone dell’aiuto una tantum per i profughi e l’integrazione (con 30,3 milioni) dei fondi per l’utilizzo dei servizi sanitari. Infine, altri 40 milioni di euro verranno impiegati per rafforzare i servizi sociali dei Comuni, in previsione di un aumento delle richieste provocato dall'arrivo di donne e bambini in fuga dall'Ucraina.

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