
Pensioni, sindacati in presidio davanti alla Prefettura per chiedere più tutele al Governo
Mentre a Roma si discuteva la legge di stabilità, i pensionati lecchesi hanno manifestato per chiedere al Governo più flessibilità
Non sono piaciute ai sindacati e ai pensionati le scelte fatte dal Governo Renzi per quanto riguarda le pensioni e il ritito dal mondo del lavoro.
Per questa ragione, mentre ieri 15 ottobre a Roma si approvava la Legge di stabilità, comprendente le norme sulla cosiddetta "flessibilità part time" che scatterebbe a 63 anni, i pensionati lecchesi, uniti sotto le sigle sindacali di Cgil, Cisl e Uil hanno protestato in presidio davanti alla Prefettura.
La richiesta che arriva dai rappresentanti di lavoratori e pensioanti riguarda l'inserimento di norme più certe che risolvano la questione degli esodati e che favoriscano l'uscita anticipata di chi, caso frequente nelle nostre zone, ha iniziato a lavorare in giovanissima età. Non solo: lo sguardo è puntato anche verso il futuro dei giovani, che hanno sempre più difficoltà ad accedere al mondo del lavoro e che, con il sistema contributivo, rischiano di arrivare all'età della pensione con cifre sulla soglia della povertà.
La flessibilità, dunque, resta il tema centrale della questione, ma secondo i rappresentanti dei lavoratori è necessario che questa flessibilità si traduca in maggiori tutele al momento di uscire dal mondo del lavoro.