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Cronaca Piazza Lega Lombarda, 4

Dipendenti della Provincia in agitazione contro la riforma Delrio e i tagli del Governo

I lavoratori e le lavoratrici degli uffici provinciali si scagliano contro i rischi per i servizi ai cittadini e per i posti di lavoro

La riforma delle Province non influirà soltanto sui costi degli enti, ma anche sui posti di lavoro e sui servizi: per questa ragione, i dipendenti della Provincia di Lecco, che dopo le elezioni dello scorso 12 ottobre si prepara ad assumere il nuovo assetto previsto dalla legge Delrio, hanno proclamato lo stato di agitazione.

Lo annunciano i rappresentanti di Rsu, Francesco Mazzeo, Fp Cgil, Marco Paleari, Cisl Fp, Enzo Cerri, e di Uil Fpl, Italo Bonacina, dopo l'assemblea tenuta giovedì 20 novembre, con un comunicato congiunto.

L'agitazione sarà revocata in caso di revisione della manovra economica riguardante le Province, contenuta nella legge di stabilità 2015-2017: «Gli obiettivi di contenimento della spesa pubblica assegnati alle Province - si legge nel comunicato - perseguiti in modo convergente da manovre di finanza pubblica già vigenti e da quelle proposte dal Governo, sono gravidi di conseguenze negative».

E non sono solo i posti di lavoro a preoccupare di dipendenti di villa Locatelli: la legge di stabilità per il prossimo triennio, tagliando i fondi destinati all'ente e imponendo ulteriori  riduzioni di spesa, costringerebbe a ridurre i servizi per i cittadini. Ma non solo: meno risorse significherebbero anche l'impossibilità di rispettare il Patto di stabilità che determina le spese degli enti pubblici, rischiando il verificarsi di situazioni di dissesto finanziario.

«Con uno scenario come quello descritto, allo stato attuale tutt’altro che ipotetico - dicono i rappresentanti sindacali - le incertezze sul futuro assetto dell’ente e le relative funzioni sono destinate ad accentuarsi. Sono più che a rischio le risorse destinate alla manutenzione ordinaria e straordinaria e al riscaldamento delle scuole superiori, alla sicurezza e gestione della rete stradale, al dissesto idrogeologico e a numerosi altri servizi, fra cui quelli per la formazione e i centri per l’impiego», senza contare l'impossibilità di prevedere la sorte degli 8 lavoratori precari che lavorano negli uffici della Provincia.

«Emerge, con tutta evidenza, un attacco fortissimo ai servizi ai cittadini, poiché non basta proclamare le riforme, ma occorre finanziarle. Per assicurare l’occupazione e il lavoro, la manutenzione delle strade, la pianificazione del territorio e la salvaguardia dell’ambiente, la gestione delle scuole e i servizi cui hanno diritto i cittadini, il Governo deve avere ben chiaro che non bastano la forza del pensiero e le battute ad effetto, ma sono necessarie scelte politiche e di governo coerenti e tangibili».

I dipendenti della Provincia, assieme ai rappresentanti sindacali, nei prossimi giorni svilupperanno un piano di iniziative per sensibilizzare l'opinione pubblica sulle conseguenze negative che potrebbero ripercuotersi sul territorio nei prossimi mesi.

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