Scappata a seguito dell'incendio al canile: dopo tre giorni di ricerche ritrovata Fibi
Nella notte fra lunedì e martedì le guardie ecozoofile lecchesi sono state impegnate a Olgiate Comasco: utilizzata anche una termocamera per individuare, sana e salva, la cagnetta
Fibi sta bene ed è stata ritrovata alle 2.45 della notte fra lunedì e martedì. Hanno tirato un bel sospiro di sollievo le guardie ecozoofile del gruppo di Lecco e Como impegnate da giorni nelle ricerche del cane scappato a seguito del terribile incendio che sabato ha devastato il canile di Olgiate Comasco.
Sabato il terribile incendio
Grazie al tempestivo intervento dei Vigili del fuoco di Como, Appiano Gentile e Lomazzo, sabato è stato possibile salvare la vita a 60 animali che durante l'incendio si trovavano nei loro alloggi al canile. Una vicenda che da dramma si è trasformata in storia a lieto fine, grazie alla solidarietà dei cittadini olgiatesi che si sono fatti carico, accudendoli, dei cani rimasti senza una sistemazione.
Alla conta, però, è da subito mancata Fibi, una cagnolina dal pelo bianco e nero. Le ricerche sono scattate immediatamente grazie a Diana, responsabile della struttura di Olgiate, e alle guardie ecozoofile dell'Oipa Como e Lecco guidate dalla coordinatrice Diana Rigamonti. Per l'occasione si è unito alle ricerche un professionista del calibro di Said Beid, addestratore, educatore cinofilo e fantino conosciuto nell'ambiente per la notevole esperienza nelle attività di ricerca di animali smarriti (nelle sue battute utilizza anche termocamera, droni e cani molecolari).
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Nella notte fra lunedì e martedì, una squadra di ricercatori, con Said, ha battuto le campagne fuori Olgiate Comasco, impiegando anche la termocamera. Fibi è stata ritrovata intorno alle 2.45, provata ma in buone condizioni.
«Era molto spaventata, essendo reduce dall'esperienza in canile e dall'incendio, e non voleva avvicinarsi alle persone - spiega Debora Masciari, oggionese, vicecoordinatrice dell'Oipa Lecco-Como - Said ha rilevato la sua presenza con la camera termica, così abbiamo lasciato sparsi cibo e fototrappole, in modo da poterne monitorare gli spostamenti. Sul posto è giunta anche la padrona del canile, Diana, finché poi Fibi si è avvicinata».
Fondamentale l'apporto di Said Beid. «Dobbiamo ringraziarlo, è davvero infallibile - prosegue Masciari - Tra l'altro c'è una storia nella storia, perché qualche mese fa era riuscito a riportare da Diana anche Tabata, la sorella di Fibi che era scappata». Adesso, per fortuna, le due cagnoline potranno rivedersi.