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Cronaca

Rifondazione Comunista contro le liberalizzazioni degli orari dei negozi

"Pensiamo sia prioritario costruire un altro modello di società, non basato solo sul consumo e la mercificazione del lavoro"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di LeccoToday

"Vogliamo andare incontro alle esigenze dei cittadini con poco tempo a disposizione, delle donne che lavorano, di tutti coloro che, trovandosi a percorrere l'arteria e avendo bisogno di qualcosa, non hanno un riferimento al quale rivolgersi".

Con queste parole la direzione del supermercato Careffur di Olginate annuncia l'apertura del punto vendita anche durante l'orario notturno. Siamo sicuri che la proprità dei cittadini in questo momento storico che sta vivendo il nostro paese sia questa?

Secondo noi no! Tagli agli enti locali, disoccupazione ai massimi storici, sanità e scuola che hanno raggiunto pessimi livelli qualitativi e che diventano sempre più un "lusso per le famiglie", quando invece dovrebbero essere un diritto: questo è il frutto delle politiche liberiste portate avanti dai governi che si sono succeduti in questi anni.

Per questo come Rifondazione Comunista portiamo avanti la battaglia contro le liberalizzazioni degli orari degli esercizi commerciali che danno la possibilità di tenere aperto 365 giorni all'anno 24 ore su 24. Non è certo questa la strada che nel particolare periodo storico di recessione che stiamo vivendo ha portato ad un aumento dei consumi, nè ad un aumento delle assunzioni.

I reali risultati sono stati un'aumento dei contratti atipici e un peggioramento delle condizioni di lavoro degli addetti dei punti vendita che ormai dispongono di pochissimo tempo libero.

Questo provvedimento ha avuto altresì un duro impatto con il piccolo commercio: moltissime botteghe situate in prossimità dei rioni e delle zone periferiche non riuscendo a reggere i ritmi della grande distribuzione hanno dovuto chiudere facendo venir meno la loro utilità sociale e trasformando certi quartieri in veri e propri "dormitori".

Per questo come Partito appoggiamo lo sciopero che è stato proclamato da alcune sigle sindacali per la giornata del primo novembre e ci adoperiamo per sostenere tutte le mobilitazioni dei lavoratori del settore: pensiamo sia prioritario costruire un altro modello di società, non basato solo sul consumo e la mercificazione del lavoro.

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