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Sequestrati a Genova macchinari lecchesi per produrre i bossoli

L'operazione ha portato finanzieri e funzionari dell'ufficio delle dogane a mettere le mani sulla macchina fabbricata a Lecco

Operazione all'alba al porto di Genova. All'interno della grande struttura che si affaccia sul mare stati sequestrati dei macchinari per la fabbricazione dei bossoli, destinati all’esportazione in Etiopia e con un legame a doppio filo con il territorio lecchese. L'operazione coordinata dalla Procura è stata effettuata dalla Guardia di Finanza di Genova, dai funzionari dell’ufficio delle dogane ed è cominciata da una verifica doganale eseguita nello scorso mese di ottobre.

“Nessun riferimento alle armi”

“In quella circostanza - riferisce il Comando ligure - erano stati trovati all'interno di due container arrivati negli spazi doganali del porto di Genova, per la successiva esportazione verso l'Africa, una macchina scanalatrice e una rifilatrice corredate da manuali d’uso e istruzioni per la produzione di bossoli. Sebbene l’esportatore, una società con sede a Lecco, avesse presentato documenti attestanti genericamente la presenza di un tornio parallelo e di macchine per la formatura a caldo, senza alcun riferimento alla fabbricazione di materiali di armamento”. Al momento non è stata resa nota l'identità dell'azienda lecchese finita nell'occhio del ciclone, mentre la Fiocchi Munizioni ha fatto sapere di essere estranea alla vicenda a scanso di equivoci: si tratta della Minuterie 3M di via Giuseppe di Vittorio.

Tre persone indagate

Tre sono le persone indagate per i reati di esportazione di materiali di armamento senza la prescritta autorizzazione e falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico. I macchinari per la produzione di materiale di armamento, del valore di oltre 3 milioni di euro, sono stati messi sotto sequestro, su disposizione della Procura della Repubblica di Genova, dai militari del nucleo di polizia economico-finanziaria e dai funzionari doganali di Genova, i quali hanno proceduto con la perquisizione delle sedi delle società coinvolte nell’operazione.

La Procura precisa che “le ipotesi investigative delineate sono state formulate nel rispetto del principio della presunzione d’innocenza delle persone sottoposte a indagini e che la responsabilità degli indagati sarà definitivamente accertata solo ove intervenga sentenza irrevocabile di condanna”.

Il Parlamento Europeo lo scorso 7 ottobre 2021 ha adottato una Risoluzione “che invita gli stati membri a bloccare l’esportazione di armi verso l’Etiopia, a causa di una grave crisi umanitaria nella regione del Tigray, dove sono in corso guerre con ingenti perdite di civili e violazioni di diritti umani”, ricordano le fiamme gialle.

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