Frode allo stato per un milione e mezzo: maxi sequestro a Galbiate
La Guardia di Finanza ha scoperto la truffa commessa da un'azienda lecchese. Come? Il solito sistema delle fatture false
Nuova operazione della Guardia di Finanza di Lecco. Solo pochi giorni dopo il maxi sequestro di droga operato tra la nostra provincia, quelle di Parma e Como, le fiamme gialle sono tornate sul campo per eseguire un nuovo sequestro. Niente stupefacenti, stavolta: i finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria nella mattinata di mercoledì 27 aprile hanno dato esecuzione a un decreto di sequestro preventivo, emesso dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Lecco su richiesta della Procura, di beni fra i quali prestigiosi immobili rintracciabili a Galbiate e cospicue disponibilita? finanziarie per un valore complessivo di oltre 1,5 milioni di euro. Gli indagati sono tre soggetti dello stesso nucleo familiare, la cui identità non è stata al momento resa nota.
Sequestrato un milione e mezzo di euro a Galbiate
Le indagini, svolte dai finanzieri sotto il coordinamento della stessa Procura di Lecco, hanno permesso di accertate le presunte ipotesi di reato di annotazione di fatture per operazioni inesistenti, dichiarazione infedele dell'iva e delle imposte sui redditi dovute all’Erario da parte di un’azienda lecchese.
Le complesse indagini del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria sono nate dall’analisi delle segnalazioni per operazioni sospette e dalla successiva esecuzione di una verifica fiscale, attivita? tramite le quali i finanzieri hanno potuto ricostruire, oltre al presunto utilizzo di fatture false emesse da una societa? del Principato di Monaco, la violazione della normativa sul rientro di capitali dall’estero.
Evidenze alla mano, il Gip del Tribunale di Lecco, vista la richiesta avanzata dal sostituto procuratore della Repubblica titolare delle indagini, ha emesso il provvedimento necessario per procedere con la confisca, nella forma diretta e per equivalente, di disponibilita? finanziarie, di beni mobili ed immobili per oltre un milione e mezzo di euro a carico delle persone fisiche e giuridiche che, stando all'accusa, avrebbero beneficiato dell’ipotizzato meccanismo fraudolento.
La colpevolezza, ovviamente, sarà accertata solo al termine del processo, cui farebbe seguito la confisca del profitto dei reati allo stato accertati. “L’indagine si incardina nelle attivita? di polizia economico-finanziaria del Corpo, di contrasto all’economia sommersa e a tutela degli equilibri economici e finanziari del Paese, in un periodo storico segnato dalla pandemia, in cui gli effetti distorsivi della concorrenza e del mercato provocati dall’evasione e dalle frodi fiscali sono accentuati. Da qui l’importanza dell’azione chirurgica svolta dalla Guardia di Finanza contro gli evasori e i frodatori”, spiegano dal Comando di via Gondola.