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L'operazione / Pescarenico / Corso Carlo Alberto

Sfruttamento dei rider, i carabinieri indagano su due casi

Le indagini hanno riguardato tutto il territorio nazionale e quello di Lecco non è stato da meno

Controlli dei carabinieri sui rider. Operazione che ha riguardato tutta Italia e il Lecchese non è stato da meno: nella serata di venerdì 24 marzo i militari del nostro territorio hanno controllato otto persone e due sono sotto indagine da parte del Nucleo ispettorato lavoro per la cessione degli account. 

Che cos'è l'illecita cessione dell'account

Nel corso dei controlli finalizzati a verificare l’effettivo rispetto delle norme da parte delle piattaforme di food delivery, è emersa l’esistenza di nuove forme di “caporalato digitale” attraverso l’illecita cessione di account. Fino alla metà del 2019 la cessione di account era un fenomeno “fisiologico” dovuto alla volontaria e provvisoria messa a disposizione di terzi delle credenziali di login da parte del rider che, non volendo essere sloggato o penalizzato nel ranking, non potendo svolgere personalmente la prestazione per periodi più o meno lunghi (a causa di infortuni, malattia, rientro in patria per gli stranieri) “prestava” volontariamente il  proprio account senza pretendere alcun beneficio economico ma per il solo fine di mantenere in essere il rapporto con la piattaforma.

Con l’avvento del periodo pandemico, la prolungata chiusura degli esercizi commerciali e le restrizioni adottate per limitare la capacità di movimento delle persone al fine di contenere la diffusione del Covid19, si è registrata una crescita esponenziale da parte della popolazione dell’utilizzo dei servizi di delivery tramite applicazioni telematiche dedicate, trasformando di fatto i rider in lavoratori essenziali in circuito lavorativo 24/7. Le piattaforme di App Delivery hanno quindi proceduto a reclutare telematicamente un numero considerevole di nuovi rider.

In questo nuovo e atipico scenario lavorativo, è stato accertato l’esistenza e lo sviluppo di numerosi episodi di cessioni di account con l’intermediazione di manodopera tra il proprietario dei dati di account e l’effettivo prestatore di manodopera. Gli account sarebbero registrati sulle piattaforme anche (e spesso) tramite l’utilizzo di documenti falsi e, successivamente ad avvenuto accreditamento, ceduti al rider che materialmente effettua la prestazione  previa trattenuta di una quota percentuale del guadagno giornaliero da parte del caporale. In sintesi, si  verifica che gli account registrati e accreditati sulle piattaforme delle citate società di Food Delivery, verosimilmente gestiti dal caporale, vengano ceduti ad altra persona (rider) che materialmente eseguirà la prestazione lavorativa della consegna previa trattenuta di una quota percentuale del guadagno giornaliero operata dallo stesso titolare dell’account, con conseguenti ingenti profitti per quest’ultimo.

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