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Cronaca

Spaccio: continuano gli arresti a seguito dell'operazione Clarissa 2

Un nuovo duro colpo allo spaccio di stupefacenti, non solo nel lecchese, ma anche in provincia di Milano, Monza e Bergamo

Altro duro colpo allo spaccio di stupefacenti da parte della squadra mobile di Lecco nel territorio lecchese e fuori provincia (Bergamo, Monza, Milano). L'accusa è di detenzione al fine di spaccio di sostanza stupefacenti in concorso.

Questo è quanto emerso dai risultati dell’indagine presentati in una conferenza stampa alla presenza del questore Alberto Francini e del vicequestore Mimma Vassallo. A seguito dell'operazione "Clarissa 2", conclusa nella primavera del 2010, ma riaperta nello stesso anno nel mese di novembre da Arluno,per poi aggiungere nuovi sviluppi nel maggio successivo (2011) e alla fine chiudersi definitivamente, venerdì 4 aprile, con l'esecuzione delle custodie cautelari in carcere. Nove in tutto, mentre 10 sono gli arresti in flagranza di reato e altrettanti sono i rinvii a giudizio, un'altra decina per quanto concerne gli atti di competenza delle procure di Milano e Brescia, 40 i soggetti segnalati alla prefettura come abituali consumatori di droga e tre le denuncie a piede libero.

Arluno era la cittadina capostipite dello spaccio per quanto riguarda la provincia di Milano, mentre per la provincia di Lecco era Airuno. proprio qui un gruppo di spacciatori è stato fermato ed identificato dalle autorità. I pusher, entrambi di origine marocchina, sono stati arrestati in flagranza di spaccio alla stazione ferroviaria. Lo scambio sostanze-denaro (per lo più pesanti grammi di cocaina) si ultimava a luogo e orario di incontro convenuto preventivamente via telefono, il tutto rigorosamente in auto, per poter essere pronti e celeri in caso di immediata fuga.

Soltanto nei mesi seguenti, le indagini hanno condotto le forze dell'ordine a intervenire anche in alcuni paesi della bergamasca (Romano di Lombardia, Brembate, Seriate, Torre de Rovere), della provincia di Milano e Monza (Trezzo sull’Adda, Bellusco, Busnago) e nel bresciano (Palazzolo sull’Oglio, Chiari, Rovato e Brescia). Proprio in queste zone sono stati sequestrati mezzo chilo di cocaina e i proventi dello spaccio (circa 450mila euro). si parla quindi di gruppi di spaccio "sconnessi" tra loro, cioè di tre o quattro persone per gruppo con a capo un'altra persona che acquistava stupefacenti "all'ingrosso" per poi distribuirlo ai membri della banda e smerciarlo.

Non solo cocaina. Sono stati posti sotto sequestro anche la bellezza di 3 chili di hashish (valutati 80mila euro), un chilo di sostanze da taglio e banconote per un totale di 30 mila euro.

Stando a quanto dichiarato dal capo della mobile Cadeddu: “Si tratta di un sequestro importante, questo è anche sintomo di un mercato attivo e fiorente, quello della cocaina." Si può concludere che quello della coca è un mercato che trova una costante domanda da parte di ogni tipo di persona.

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