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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

Spiava colleghi e belle ragazze nel database delle Fiamme gialle: finanziere lecchese andrà a processo

Il brigadiere "curiosava" nel Sistema informatico di indagine per scoprire dati su colleghi e cittadini

Utilizzava il database del Sistema di indagine del Ministero dell'interno per spiare i colleghi della Guardia di finanza, ma non solo: al sistema chiedeva le targhe delle auto di belle ragazze, le verifiche sui controlli effettuati a carico di altri finanzieri, o in quali hotel si fossero registrati.

A finire nei guai un brigadiere delle Fiamme gialle lecchesi, impegnato, stando a quanto riporta La Repubblica, prima nella compagnia del capoluogo e poi nel Comando provinciale: per due anni avrebbe portato avanti quello che si configura come reato di accesso abusivo ai sistemi informatici.

Il "vizietto" illecito è venuto a galla proprio da quegli stessi colleghi che incuriosivano il militare: verificando gli accessi ai sistemi informatici nell'ambito di un'inchiesta coordinata dal Procuratore di Milano Alessandro Gobbis, infatti, la Guardia di finanza di Lecco ha scoperto gli accessi irregolari del collega. Da lì è partita la lunga e complessa indagine per verificare che il brigadiere stesse effettivamente cercando informazioni sui colleghi, e per accertarsene è stato necessario scremare tutti i controlli regolarmente eseguiti nel corso delle operazioni regolari.

Il finanziere, ora, andrà a processo: l'udienza preliminare, davanti al Gup Ilaria De Magistris, si svolgerà il prossimo 19 novembre. Per le sue violazioni ora rischia da 3 a 8 anni di reclusione, con la possibilità  che la pena venga aumentata fino al triplo per la reiterazione del reato.

In sua difesa, davanti alle domande degli inquirenti sulle ragioni di questo controlli illeciti, il brigadiere avrebbe spoiegato di averlo fatto solo per curiosità e voyeurismo.

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