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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Il questore lo ammonisce, lui non si ferma: arrestato per stalking due ore dopo

Nonostante il provvedimento notificato poco prima, il 31enne stava continuando a seguire una giovane

Era stato ammonito questore Alfredo D'Agostino due ore prima. In modo del tutto inefficace. Due ore dopo la notifica, infatti, i poliziotti sono dovuti tornare in azione per arrestarlo, visto il continuo stalking portato avanti nei confronti di una giovane donna di Lecco. I fatti si sono concretizzati nel pomeriggio di lunedì 11 aprile, quando gli agenti della Divisione Anticrimine sono entrati in azione per consegnare, in via d’urgenza, al 31enne il provvedimento di ammonimento firmato dal questore, che ha raccolto la richiesta della vittima sulla base delle condotte dei mesi precedenti.

Non è bastato a fermarlo. Poco dopo la centrale operativa della Questura ha ricevuto la segnalazione di una persona, resasi conto di come la giovane donna preseguitata, impaurita dalla presenza dell'uomo, ha cercato rifugio all’interno di un esercizio commerciale del centro di Lecco. La chiamata ha messo in moto la Squadra Volanti: arrivati in zona, gli agenti hanno individuato il soggetto e l'hanno arrestato per il reato di atti persecutori, denunciandolo contestualmente per resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale.

La condanna per stalking e l'importanza delle denunce

Giovedì si è tenuta l'udienza di convalida dell'arresto, al termine della quale il Gip del Tribunale di Lecco ha disposto, nei confronti dell'uomo nato nel 1991, la custodia cautelare in carcere. “L’ammonimento, quale misura di prevenzione, costituisce un fondamentale strumento di difesa delle donne vittime di stalking che, tuttavia, preferiscono in un primo momento evitare di sporgere una querela - spiega la Questura di Lecco -. Infatti, all’atto della notifica, il destinatario viene invitato a tenere una condotta conforme alla legge e informato della circostanza che un’eventuale reiterazione dei comportamenti assunti renderebbe perseguibile d’ufficio il reato di atti persecutori. Quanto avvenuto testimonia l’importanza di rivolgersi alle Forze dell’ordine per arginare pericolosi fenomeni che possono degenerare in episodi delittuosi. A tal riguardo, la Polizia di Stato, già protagonista nella campagna di sensibilizzazione ‘Questo non è amore’, ricorda che è vicina alle donne che subiscono violenze e le invita a denunciare simili episodi, senza mai sottovalutarne la portata”.

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