Strage di Nizza, la drammatica testimonianza di una coppia lecchese
«Il camion ha sfondato il posto di blocco e a zig-zag falciava persone come birilli»
Erano le 22.30 a Nizza. La Promenade des Anglais era gremita di francesi e turisti. In corso - sotto un cielo illuminato dai fuochi d'artificio - le celebrazioni del 14 luglio, la festa nazionale di Francia. Poi, un camion è piombato, a tutta velocità, sulla folla; la musica ha lasciato spazio al crudo fragore di spari e urla e la festa si è trasformata in tragedia. 84 i morti - ad ora - accertati; un centinaio i feriti, di cui 18 in condizioni disperate.
Tra i superstiti ci sono Renato e Ornella, coniugi di Lecco, che - su Facebook - raccontano di una notte di terrore e di un «camion che ha sfondato il posto di blocco e a zig-zag falciava persone come birilli».
«Una serata di festa: dopo il concerto all'aperto dedicato a Ravel, siamo scesi sulla Prom, abbiamo visto i fuochi d'artificio, poi ci siamo fermati ad ascoltare un orchestrina jazz - scrivono - Appena si sono riaccese le luci, dopo i fuochi, il caos. Vediamo il camion passarci a fianco, Ornella grida: "Sta sparando". Abbiamo avuto la fortuna di essere vicini ad una scaletta che scende in spieggia, ci siamo riparati contro il muro e poi, lungo il mare siamo risaliti sulla Prom: una sequela di corpi ricoperti. Ci siamo rinchiusi in casa: abbiamo avuto freddo tutta notte».
La mattina di venerdì 15 luglio «sulla Prom è il silenzio! Passano omini bianche della scientifica, i luoghi dove ieri sera c'erano i morti sono stati chiusi con una specie di tenda bianca: è una lunga fila di tende proprio lungo la parte pedonale della Prom. Mi sento quasi colpevole di essere sopravvissuto».