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Cronaca

ASST di Lecco: la Cardiochirurgia a capo di un importante studio nazionale

La finalità del progetto è identificare il miglior dosaggio di eparina negli interventi di bypass a cuore battente

Al via, presso l'ASST di Lecco, un importante studio in tema di cardiochirurgia. La finalità del lavoro è identificare il miglior dosaggio di eparina, un farmaco anticoagulante, che deve essere sempre utilizzo durante la fase centrale degli interventi di bypass a cuore battente, eseguiti senza circolazione extracorporea.

«L'anticoagulante - spiega Michele Triggiani, principal investigator del progetto, nonché responsabile delle tecniche mini-invasive in cardiochirurgia del "Manzoni" - serve per impedire che si formino dei coaguli all'interno delle coronarie e dei condotti utilizzati per eseguire i bypass. Per quanto riguarda le operazioni di bypass con circolazione extracorporea e cuore in arresto, il quantitativo di eparina da somministrare durante l'operazione è stato ben definito, lo stesso non è stato fatto per gli interventi a cuore battente».

«Con questo studio - continua Triggiani - vogliamo arrivare a definire il miglior dosaggio di anticoagulante che deve essere utilizzato durante la fase centrale degli interventi di bypass a cuore battente, così da avere un miglior decorso post operatorio per i nostri pazienti e minori costi, biologici ed economici, per eventuali trasfusioni».

Gli studi clinici, condotti a random, hanno dimostrato un vantaggio nella tecnica a cuore battente nei pazienti ad alto rischio (anziani con insufficienza renale o respiratoria, diabetici, sovrappeso, affetti da vasculopatia dei tronchi sopra-aortici e periferica). Gli studi, però, non sono riusciti a dimostrare il medesimo vantaggio nei pazienti a basso rischio, mettendo - anzi - in evidenza una tendenza ad effettuare una rivascolarizzazione inferiore per numero e pervietà dei "grafts" con la tecnica "off-pump".

«Questo studio, mettendo a punto l'anticoagulazione si propone di contribuire a migliorare i risultati del bypass a cuore battente anche nei pazienti a basso rischio, almeno per quanto riguarda l'aspetto della pervietà dei "grafts"».

Il campione dello studio è stato stimato, attraverso la tecnica statistica "Power Estimation", in 900 pazienti, di entrambi i sessi e di età maggiore o uguale a 18 anni, candidati elettivamente a bypass coronarici multipli senza circolazione extracorporea.

Al progetto, promosso e coordinato da ASST di Lecco, parteciperanno 23 strutture cardiochirurgiche di tutta Italia.

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