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Cronaca

Sassi gialli nei torrenti lecchesi: "Servono a prevenire le esondazioni"

E' il progetto di alcuni docenti e studenti del dipartimento di ingegneria civile ambientale del polo territoriale di Lecco del Politecnico di Milano

Se vi capiterà di vedere un sasso giallo in uno dei torrenti che attraversano la città, non preoccupatevi: serviranno a prevedere le esondazioni. E' il progetto di alcuni docenti del dipartimento di ingegneria civile ambientale del polo territoriale di Lecco del Politecnico di Milano. Gli studiosi hanno realizzato 500 sassi colorati di giallo in cui inserire un microchip che segnala lo spostamento dei detriti e consente quindi di anticipare le cosiddette "bombe d'acqua" o catastrofi legate al dissesto idrogeologico. 

Un'idea innovativa che prevede di inserire questa sorta di Gps in 500 sassi gialli (così colorati per renderli riconoscibili) per gettarli in uno quei fiumi che in passato hanno provocato diversi danni nel centro abitato, come ad esempio il torrente Caldone che dalla Val Boazza scende fino a Lecco, così come riportato dal Corriere della Sera. Il lavoro è cominciato un anno fa ed è già pronto a essere esportato all'esterno entro la fine dell'anno e ha anche fornito dei risultati importanti, tanto da consentire la realizzazione di un modello applicabile in qualsiasi fiume o torrente. 

Il comune di Lecco ha contribuato al progetto stanziando 80 mila euro e, durante la seconda fase entro il 2017, i sassi gialli dovrebbero arrivare anche nei torrenti Bione e Gerenzo. "Crediamo in questo studio - dice Gaia Bolognini, assessore all'Urbanistica di Lecco al Corriere -. Il sistema ci dice cosa fare in base ai millimetri di pioggia previsti.  Mi auguro che un nuovo finanziamento consenta di proseguire la sperimentazione».

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