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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

È di Lecco il ricevente del primo fegato espiantato da un donatore in arresto cardiaco

Si tratta del primo intervento in Italia eseguito con questa tecnica, e il trapianto ha avuto successo

È della provincia di Lecco il 40enne a cui, lo scorso 3 settembre, l'équipe di chirurghi dell'ospedale Niguarda di Milano ha trapiantato il fegato di un paziente in arresto cardiaco, primo intervento di questo tipo realizzato in Italia.

Per la prima volta, infatti, l'espianto dell'organo è avvenuto "a cuore non battente": a causa del "no touch period" di 20 minuti (5 nel resto d'Europa) che la legge italiana impone debbano passare da quando il cuore smette di battere alla dichiarazione del decesso, infatti, questa tecnica non era mai stata utilizzata. «Si tratta di un periodo lungo, nel quale il fegato rischia di compromettersi e non essere più utilizzabile - spiega Luciano De Carlis, direttore dell'équipe di Chirurgia generale del Niguarda - Per questo organi di questo tipo, finora, venivano espiantati solo da deceduti per morte cerebrale, con attività cardiaca ancora presente».

Con l'intervento dello scorso giovedì è arrivata la svolta: per mantenere ossigenazione dei tessuti e ridurre il danno da ischemia si è utilizzata l'Ecmo, l "macchina cuore polmoni" che permette l'ossigenazione extracorporea e, spesso utilizzata nella rianimazione dei. Il fegato è stato prelevato a Pavia, e dallo stesso donatore sono stati prelevati anche i reni, trapiantati in un altro paziente al San Raffaele di Milano.

Il decorso post operatorio sul paziente, un 40enne di origine senegalese residente nella nostra provincia, è risultato positivo: l'uomo era allo stadio terminale di una malattia epatica, e ora, spiegano dall'ospedale, le sue condizioni generali sono buone. 

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