Danneggiata da un ramo la Clemenza di Tito a villa Monastero, interviene la Soprintendenza
Lunedì il sopralluogo per capire come intervenire per riparare la statua
Sopralluogo della Soprintendenza a Villa Monastero nella mattinata di oggi 7 settembre, quando il funzionario Ilaria Bruno si è recata a eseguire una valutazione della Clemenza di Tito, gruppo scultoreo di Giovan Battista Comolli: nel primo pomeriggio di venerdì scorso, infatti, la statua è stata colpita da un ramo di una pianta del giardino, che ha provocato il distacco della testa e di parte di un braccio.
Al sopralluogo hanno partecipato il Consigliere provinciale delegato ai Lavori Pubblici Rocco Cardamone, il Dirigente del Settore Patrimonio Francesco Canali, il Curatore e Conservatore della Casa Museo Anna Ranzi.
Dopo aver constatato l’entità del danno, Bruno ha definito le procedure di intervento immediato sulla statua e la rimozione del telo che, subito dopo il danneggiamento e per evitare ulteriori rischi, era stato posto a copertura della scultura.
Il monumento, ultima opera realizzata da Comolli nel 1830, poco prima della morte, è collocato nel giardino vicino all’ingresso della Villa e descrive l’atto di clemenza dell’imperatore romano Tito nei confronti di Sesto e Vitellia, che avevano congiurato contro di lui.
Venerdì 11 settembre si terrà un nuovo sopralluogo con la restauratrice Cinzia Parnigoni, che nel 2013 si era occupata del restauro del gruppo scultoreo, la quale dovrà definire l’entità e le modalità dell’intervento di restauro.
«Fortunatamente - commenta il Consigliere Cardamone - la statua non si è ‘sbriciolata’’, perciò, dopo il via libera della Soprintendenza, potrà essere ricomposta in tempi brevi. Dopo il prossimo sopralluogo della restauratrice saremo in grado di presentare un progetto di recupero che dovrà essere approvato dalla Soprintendenza. Valuteremo anche quali interventi fare sulle essenze arboree per individuare una soluzione che metta al riparo la statua da possibili cadute di rami: si tratterà di un intervento di riduzione delle ramificazioni che si protendono verso l’area della statua, evitando per quanto possibile interventi di rimozione delle piante, che costituiscono un elemento imprescindibile del paesaggio di Villa Monastero”.