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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca Barzio

"Venite a vedere la guerra dimenticata": dal Donbass Vittorio Rangeloni scrive ai parlamentari italiani

Il giovane barziese, impegnato da mesi sul fronte umanitario in Ucraina, invita i politici italiani a visitare la regione

Ormai da mesi vive e lavora nel Donbass, regione dell'Ucraina in cui è in corso una vera e propria guerra civile fra il Governo centrale di Kiev e gli indipendentisti della regione, e da dove racconta ogni giorno la vita di un popolo in conflitto.

E alla notizia della visita di una delegazione di politici italiani in Russia e in Crimea, Vittorio Rangeloni, 23enne barziese corrispondente dell'agenzia LNR Today, e impegnato nella consegna degli aiuti umanitari che arrivano nel Donbass, ha pubblicato sul suo profilo Facebook una lunga lettera aperta, in cui chiede ai rappresentanti del popolo italiano di non limitarsi a visitare la Crimea, ma di recarsi anche a Lugansk o Donetsk,a vedere qual è la situazione di una delle aree "dimenticate" dai media europei. Di seguito il testo della missiva, che riportiamo integralmente.

Lugansk, 1 agosto 2015
Alcuni Parlamentari della Repubblica Italiana hanno recentemente annunciato di voler formare una delegazione per recarsi in Russia e in Crimea, seguendo l’esempio dei loro colleghi francesi.
 La situazione politica e sociale della Crimea è chiara, ma soprattutto – e fortunatamente – pacifica. Nel marzo dello scorso anno la popolazione ha scelto in modo compatto (96,6%) per l’emancipazione dall’Ucraina e per l’annessione alla Federazione Russa. Gli ispettori internazionali che hanno vigilato sulle votazioni non hanno riscontrato anomalie. Altri politici europei si sono recati nella penisola, constatando, a loro volta, la volontà popolare in conferma del voto espresso.

 Parallelamente a ciò, si sono svolti altri referendum nel Donbass, un territorio semi-dimenticato dalle istituzioni e dai media europei. Nelle regioni di Lugansk e di Donetsk la popolazione ha votato per chiedere l’autonomia delle rispettive regioni, proclamandosi Repubbliche. L’ampia maggioranza secessionista ha scatenato l’ira del governo di Kiev che ha reagito violentemente – a differenza di quanto accaduto in Crimea – reprimendo nel sangue ogni tipo di dissenso, portando alla Guerra civile.Da oltre un anno, questa repressione armata del governo ucraino ha causato inquantificabili distruzioni, bombardamenti di scuole, ospedali, case, quartieri e interi villaggi. Ad oggi, nonostante numerosi incontri tra le parti, le ostilità non sono ancora finite. La giunta Ucraina con il proprio esercito, coi famosi battaglioni della cosiddetta ultradestra, con i mercenari, ma soprattutto col benestare della NATO e dell’Unione Europea continua a mietere vittime, in gran parte civili.

La notizia che il criminale di guerra, nonché comandante del battaglione Azov, Andriy Biletsky è stato invitato presso la sede del Parlamento Europeo è la conferma di come istituzioni e media occidentali strumentalizzano la questione a proprio piacere,senza rendersi conto che nella nostra cara Europa, è in corso una Guerra civile.

La Guerra del Donbass è stata la ragione principale per la quale sono state introdotte le sanzioni in Europa e il motivo per il quale sono state mobilitate le truppe NATO in territorio ucraino. Da cittadini dell’Unione Europea, quali siamo, non possiamo che considerarci, almeno parzialmente, complici.

Ma ancor peggio è voler far finta di nulla, chiudendo gli occhi per non vedere lo strazio quotidiano patito dal popolo del Donbass; tappando le orecchie per non sentire le grida d’aiuto ed il boato delle esplosioni; chiudendoci la bocca per rimanere nel politicamente corretto, senza infastidire nessuno.Quotidianamente, queste zone sono coinvolte dagli attacchi dei militari Ucraini nonostante gli accordi di pace siglati a Minsk Accordi che alla giunta di Poroshenko non sembrano minimamente interessare, violando il “cessate il fuoco” più volte nel corso di ogni giorno, ricorrendo anche all’utilizzo di armi vietate dalla convenzione di Ginevra.Per queste ragioni, rivolgendomi ai politici, Senatori e Deputati della Repubblica Italiana, chiedo di non dimenticare questa regione invitando ad aggiungere anche Lugansk o Donetsk tra le città da visitare oltre a Mosca ed alla Crimea, dimostrando all’intero mondo un segnale importante di umanità, contro ogni ipocrisia.

Vittorio Nicola Rangeloni, volontario italiano in Donbass impegnato nella gestione e nella consegna di aiuti umanitari, reporter freelance e collaboratore del Ministero dell’Informazione della Repubblica Popolare di Lugansk presso l’agenzia ministeriale LNR Today.

P.S. In caso positivo, non avrei alcun problema adaccompagnare la delegazione tra le città ed i villaggi, garantendo l’incolumità e la massima sicurezza, in stretta collaborazione con i vertici delle autorità locali.

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