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Arriva terraxchange.it, il portale che riunisce agricoltura e mondo social

L'idea è di Matteo Tacconi, che vuole trovare un utilizzo ai terreni lasciati incolti

Una proposta rivoluzionaria giunge dal Web, un'iniziativa che mette insieme agricoltura e social network per creare una rete attiva a tutto beneficio del territorio.

Marco Tacconi, laureato in Agraria e specializzato nella valorizzazione e tutela dell'ambiente e del territorio montano, spiega l'idea che ha concepito durante gli anni degli studi, giunta a maturazione in questi ultimi mesi.

Il concetto è quello di mettere in contatto i proprietari di terreni incolti che, per mancanza di tempo o di interesse, non possono utilizzarli in maniera proficua, con coloro che al contrario hanno tutto l'interesse e il tempo da impiegare nella coltivazione ma sono sprovvisti di terra. All'atto pratico, il progetto ha visto la realizzazione della piattaforma online terraxchange.it, il network già disponibile sul web che sarà pienamente operativo a partire da ottobre.

Il sito vuole essere un punto di riferimento del mondo orticolo sociale dove trovare oltre al portale vero e proprio un forum e una mappa satellitare, così da poter censire orti nuovi e già esistenti, creare eventi e in generale portare alla nascita di una comunità coesa stretta intorno ai valori di sostenibilità e di valorizzazione del territorio.

Lo scambio tra padrone e affittuario tramite il portale si svolgerà secondo quanto previsto da alcuni prestampati contrattuali messi a disposizione online, per cui il proprietario si riserverà comunque la possibilità di vendere il terreno, previo preavviso, e l'utilizzatore potrà in qualsiasi momento smettere la propria attività sull'appezzamento. Molta libertà quindi, e un solo obbligo: il pagamento di un corrispettivo in natura, concordato in anticipo, sulla base dei prodotti ortofrutticoli effettivamente coltivati.

Secondo Marco l'iniziativa avrà molto successo perchè  quest'era di tecnologia, in cui l'economia è basata su indici, percentuali, categorie, tassi e non viene più percepita come reale, le persone sognano un ritorno alle origini, un contatto più stretto con ciò che possono toccare e sentire. E cosa esiste di più reale della terra? La sensazione di produrre qualcosa con le proprie mani, la soddisfazione di sentirsi importanti e non solo parte di un ingranaggio è qualcosa di cui moltissimi sono alla ricerca oggigiorno. La pratica degli orti urbani è solo un sintomo di questo bisogno, e la condivisione di terreni è una soluzione alla portata di tutti, che crea solo vantaggi e benessere per il territorio e per le persone. 

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