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Vox stila le mappe dell'intolleranza: maglia nera per la Lombardia

L'indagine ha esaminato quasi due milioni di post sul social Twitter e mostra come in Lombardia si registrino picchi di tweet intolleranti

Quasi due milioni di tweet provenienti da tutta Italia, monitorati in oltre un anno di lavoro per tracciare la prima "mappa dell'intolleranza" del Paese: questo il progetto di Vox, l'osservatorio italiano sui diritti che ha coinvolto le università di Milano, Roma e Bari in uno studio concentrato sul social network Twitter.

Cinque i temi attorno ai quali si è concentrata l'indagine: omosessuali, donne, immigrati, diversamente abili ed ebrei, con un risultato che mette la Lombardia al primo posto fra le regioni meno tolleranti dello Stivale.

Dalla ricerca e dall'analisi dei dati, infatti, si registra in Lombardia il picco italiano di tweet omofobi: gli insulti a gay, lesbiche e trans concentrati in 140 caratteri, pur diffusi in tutta Italia, si concentrano maggiormente in territorio lombardo. I termini più usati negli insulti sono "frocio", "checca", "finocchio" e "pervertito".

Maglia nera alla nostra regione anche per quanto riguarda gli insulti razzisti, con "negro", "mangiabanane" e "zingaro" come parole chiave, affiancate anche da "muso giallo" in riferimento ai cittadini orientali, primato che i lombardi si contendono con il Friuli Venezia Giulia e la Basilicata. 

Triste il risultato anche sul fronte della misoginia: le donne, infatti, sono bersaglio di tweet di odio in Lombardia, in Friuli, Campania, sud dell'Abruzzo e in Salento. Le parole più utilizzate, in questo caso, riguardano quasi esclusivamente la sfera sessuale.

Fra i temi monitorati, la Lombardia non risulta più intollerante delle altre soltanto nell'odio verso gli ebrei: se i tweet antisemiti sono diffusi in tutto il Paese, infatti, il picco massimo si registra in Abruzzo, per quanto comunque la nostra regione risulti fra le aree più "calde".

Anche le persone diversamente abili risultano fra i bersagli dell'odio social lombardo: al grido di "storpi", "handicappati", "mongoloidi" e "cerebrolesi", i disabili vengono insultati maggiormente in terra lombarda e in Campania.

«La scelta di ricorrere a Twitter, nonostante non sia il social network più utilizzato, è dovuta alla possibilità che lo strumento offre nell’avere libero accesso a tutti i contenuti postati spiega Vox sul suo portale web, presentando i risultati dell'indagine - ovviando al fatto che l’utente autorizzi l’estrazione e l’accesso all’intero flusso dei contenuti. Indicandoci la “temperatura” del sentimento discriminatorio, le mappe termografiche ci pongono anche un quesito: esiste un rapporto tra la realtà politica e sociale del territorio e quella virtuale e volatile dei tweet?»

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