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Acciaio? Oro!

L'acciaio ha ripreso quota: Lecco nella top 10 per le esportazioni

Tanti gli scambi con l'estero, che nel 2021 hanno superato quota 900 milioni di euro in uscita

Anche il 2021 si conferma un grande anno per l'acciaio lecchese. Lecco torna nella top 10 delle esportazioni: è la nona provincia italiana per valore delle esportazioni. Durante l'annata il nostro territorio ha venduto prodotti della siderurgia, tubi e altri prodotti della prima trasformazione dell’acciaio per 901 milioni di euro, in crescita del 51,7%. Una variazione perfettamente in linea con la media nazionale, spinta dall’incremento dei prezzi (+36,5% mediamente). È quanto emerge dall’elaborazione di dati Istat dell’Ufficio Studi siderweb.

Lecco ha guadagnato due posizioni rispetto al 2020. L’aumento dell’export è dovuto “soprattutto agli altri prodotti della prima trasformazione dell’acciaio (+74,8%), che rappresentano il 54% del totale - analizza Gianfranco Tosini dell’Ufficio Studi siderweb -. Le esportazioni di tubi e raccordi (31% del totale) sono aumentate del soltanto dell’11,8%, mentre quelle di prodotti della siderurgia (15% del totale) sono salite del 93,9%. Le vendite nei Paesi Ue, che pesano per il 73,1%, si sono incrementate del 67%, mentre quelle nei Paesi extra Ue sono calate del 18,9%”.

Export prodotti provincia quantità 2021-2

Esportazioni di acciaio: gli altri territori

Le esportazioni dei primi 20 poli siderurgici italiani sono passate da 12 a 19 miliardi di euro, con un incremento del 58,2%. Variazioni positive molto più alte della media sono state registrate dai poli di Alessandria (+153,4%), Verona (+102%), Mantova (+89,8%), Genova (+84,9%), proprio Brescia (+67,6%), Taranto (65,2%) e Cremona (64,5%). Di contro, i poli con variazioni positive sotto la media sono Bergamo (+9,1%), Ravenna (+26,8%), Vicenza (+31,7%), Forlì-Cesena (38,3%), Monza e Brianza (+41,8%) e Torino (+44,1%).

Export prodotti provincia 2021-2

I dati confermano il consolidamento della geografia dei poli produttivi dell’acciaio italiani che si è venuta a creare dopo la grande crisi del 2008. “Questo processo traspare, oltre che dall’andamento della produzione, anche da quello delle esportazioni - sottolinea ancora Tosini - che hanno registrato una riduzione molto più marcata nelle province dove sono (erano) presenti le aziende siderurgiche di maggiori dimensioni. Infatti, nel 2021 rispetto al 2008, le esportazioni di prodotti siderurgici della provincia di Taranto (dove si trovano le Acciaierie d’Italia, ex Ilva) sono diminuite del 78,2%, relegandola all’ultimo posto nella classifica dei primi 20 poli siderurgici italiani; quelle della provincia di Livorno (dove opera JSW Steel Italy, ex Lucchini Siderurgica di Piombino) si sono ridotte del 68,3%, causando l’esclusione dai primi venti poli siderurgici italiani; le esportazioni della provincia di Torino (dove c’era lo stabilimento thyssenkrupp, ora chiuso) sono diminuite del 45,4%, provocando la perdita di nove posizioni nella classifica dei primi 20 poli siderurgici italiani”.

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