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Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia

Affitti: a Lecco è sempre più richiesto il canone concordato

Nonostante l'alta richiesta di canone concordato per gli affitti, gli accordi territoriali sono fermi al 2007.

A Lecco sono sempre più richiesti i contratti d’affitto stipulati con canone “concordato”, che consente affitti più bassi per gli inquilini e detrazioni fiscali per i proprietari degli immobili. A realizzare uno studio sul mercato locativo in città è Solo Affitti, che ha recentemente aperto un nuova agenzia in via Turati.

L’utilizzo crescente del canone concordato (il 60% del totale dei contratti d’affitto stipulati a Lecco lo applica) è dovuto anche all’ulteriore riduzione dell'aliquota agevolata dal 15% al 10% per la cedolare secca sui contratti a canone concordato, prevista dal “Piano casa” del Ministero per le Infrastrutture.

La condizione fondamentale per usufruire del canone concordato è che le associazioni territoriali di proprietari e inquilini sottoscrivano accordi specifici (depositati presso i Comuni) su prezzi d’affitto più bassi rispetto a quelli di mercato.

“A Lecco – ci spiega Massimo Magni, titolare dell’agenzia Solo Affitti di via Turati - gli accordi territoriali risalgono al 2007 e i canoni di locazione risultano, soprattutto fuori dal centro, piuttosto bassi rispetto a quelli di mercato. Ecco perché oltre la zona centrale della città i contratti con canone concordato non vengono impiegati. Per un bilocale da 70 metri quadrati, ad esempio, il canone libero è di 600 euro circa mentre con il canone concordato si scende a 425 euro. In questo modo i proprietari non riescono ad avere abbastanza detrazioni fiscali, come l’Imu agevolata e la cedolare secca al 10%, per giustificarne la scelta. Se fossero aggiornati gli accordi territoriali i prezzi d’affitto si avvicinerebbero ai canoni liberi, lasciando magari uno scarto di 80 euro circa e, di conseguenza, i locatori troverebbero più conveniente stipulare contratti con canone concordato, permettendo agli inquilini di pagare affitti calmierati”.

Utilizzando il contratto d’affitto con canone concordato l’inquilino, oltre a pagare un affitto inferiore a quello di mercato, può usufruire di detrazioni fiscali ai fini Irpef nel caso in cui l’immobile diventi la sua residenza principale. Al proprietario sono concessi consistenti agevolazioni fiscali (deduzione complessiva Irpef pari al 33,5% a fronte del 5% del contratto libero), un’imposta di registro agevolata (il 2% sul 70% del canone annuo, invece che sul 100%) e possibili aliquote Imu agevolate, che gli permettono di percepire, nell’arco dell’anno, un reddito maggiore rispetto a un contratto con canone libero.

In città i canoni di locazione sono calati dell’8-10% nell’ultimo anno, anche perché ci sono molte case sfitte a disposizione e i futuri inquilini hanno ampia scelta di immobili. Il mercato locativo è mosso soprattutto da coppie con bambini e da single che scelgono il centro e la prima periferia, come la zona di Santo Stefano. Non mancano gli studenti universitari della sede lecchese del Politecnico di Milano che si orientano in particolare sulla zona della stazione ferroviaria. Occorrono dai 45 ai 60 giorni per trovare casa in affitto a Lecco e le richieste maggiori sono per bilocali e i trilocali arredati da single e famiglie, oltre che per appartamenti da 3-4 vani dagli studenti”.

Nel centro di Lecco prendere in affitto un monolocale comporta un esborso mensile che varia da 350 a 450 euro, mentre il canone di bilocali e trilocali è compreso tra 500 e 800 euro. Nella zona semicentrale si spendono 350-400 euro al mese per i monolocali, 450-550 euro per i bilocali e fino a 700 per i trilocali. In periferia i prezzi d’affitto calano a 330-380 euro per i monolocali, 420-480 euro per i bilocali e 500-650 euro per i trilocali.

Con l’entrata in vigore della recente normativa fiscale sui redditi da locazione, l’agenzia Solo Affitti di Lecco offre anche un servizio di consulenza per assistere il proprietario nella scelta del tipo di tassazione più conveniente tra quella tradizionale e la “cedolare secca”. Quest’ultima, al momento, è pari al 21% per i contratti a canone libero e al 10% per i contratti a canone concordato.

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