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Api Lecco Sabadini: "basta con i ritardi nei pagamenti della Pubblica Amministrazione"

Siamo alla stretta finale: entro il 19 agosto l'Italia dovrà decidere come intende pagare i debiti nei confronti delle imprese fornitrici, pena l'attivazione dei meccanismi UE della messa in mora.

La denuncia della Confederazione ha fatto scattare la messa in mora dell’Italia sui ritardi dei pagamenti Pubblica Amministrazione
con la conseguente stretta finale dalla UE che ha fissato al 19 agosto il suo ultimatum.

“Si tratta di un importante risultato che Confapi ha conseguito a livello comunitario – dichiara Luigi Sabadini, presidente di Api Lecco -  Il ritardo nei pagamenti dei fornitori e dei debiti fuori bilancio da parte delle Amministrazioni pubbliche rappresenta una grande zavorra per la ripresa dell’economia italiana. Abbiamo ricevuto con soddisfazione dalla sede romana di Confapi la conferma dell’attivazione della procedura di infrazione da parte della Commissione Europea nei confronti dell’Italia che è scattata in seguito alla denuncia presentata in quella sede da Confapi nel mese di aprile”.

La notizia è arrivata al Presidente di Confapi, Maurizio Casasco, proprio nei giorni scorsi. Grazie anche all’ottimo rapporto con Antonio Tajani, Vice Presidente della Commissione Europea, Confapi aveva trasmesso a Bruxelles una formale denuncia per mancato rispetto della normativa sui pagamenti, allegando l’indagine sulle problematiche legate ai ritardi da parte della Pubblica Amministrazione (quantificati in una somma pari a circa 90 miliardi) e chiedendo con urgenza una maggiore chiarezza legislativa e certezza dei tempi di riscossione.

Pertanto, in tempi rapidissimi, la Commissione, esaminando il fascicolo Confapi,  ha intimato una procedura di messa in mora all’Italia che scatterà il 19 agosto, evitabile solo con repentini provvedimenti correttivi. “Ci aspettiamo azioni concrete che entro quella data il Governo dovrà porre in atto. Per sbloccare il mercato italiano è fondamentale attuare dei decisivi interventi statali sulla spesa pubblica per investimenti in opere pubbliche quali i trasporti, fondamentali per la ripresa dell’economia italiana – prosegue Sabadini - Basti guardare i danni causati dal maltempo di queste ultime settimane anche sul nostro territorio. I soldi dei comuni dovrebbero essere investiti in questi lavori onerosi ma doverosi. Dobbiamo quindi ripensare ai limiti imposti dal Patto di Stabilità che obbliga anche i comuni più virtuosi a non investire in opere per la cittadinanza e le proprie imprese.”

“Immettere liquidità è fondamentale e creerebbe un positivo circolo di lavoro e consumi -  continua Luigi Sabadini - le imprese che lavorano con il pubblico non possono certo accontentarsi del Decreto sulla compensazione dei crediti pubblici pubblicato in Gazzetta lo scorso gennaio. Tra Stato e imprese dovrebbe infatti esserci un rapporto fiduciario. Questo risulta difficile nel momento in cui è necessario scrivere un decreto in cui per essere pagati bisogna invertire l’onere della prova e dimostrare con una serie di dichiarazioni che un credito esiste e può essere compensato. Ma siamo fiduciosi e ci auguriamo che l’attivazione da parte della Commissione Europea dia una sferzata positiva all’economia delle Pmi” conclude il Presidente di Api Lecco.

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