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Arlenico pronta alla rinascita: «Futuro? Tre turni di lavoro»

L'annuncio dei sindacati: «L’azienda si è impegnata a salvaguardare la sicurezza e la salute dei lavoratori»

«Otto anni fa si discuteva di come convertire l’area del Caleotto. Ora invece la situazione è diametralmente opposta». Giuseppe Cantatore e Pierangelo Arnoldi, rispettivamente Fiom Cgil e Fim Cisl, sono entusiasti per l’accordo alla Arlenico di Lecco. Nel 2012 i libri dello storico laminatoio finivano in tribunale, nel 2015 Duferco e Feralpi hanno investito nel sito produttivo che ha continuato a crescere con quasi venti assunzioni negli ultimi due anni, tra cui anche alcuni ingegneri provenienti dal vicino Politecnico. Negli ultimi giorni si è giunti a un accordo aziendale per la definizione di un premio di risultato che è stato votato dai circa novanta lavoratori dello stabilimento lecchese.

Lecco: riapre il laminatoio, nasce la Caleotto Spa

«L’azienda si è impegnata a salvaguardare la sicurezza e la salute dei lavoratori – spiega Cantatore –, ma anche un potenziamento del premio di risultato che tenga conto di tre obiettivi: incremento dell’efficienza, indice di frequenza degli infortuni e qualità nella produzione. Se questi indicatori arriveranno al 100% saranno garantiti 1.700 euro all’anno in più per il 2018, 1.800 euro per il 2019 e 1.900 euro per il 2020. Questi importi non sono assoggettati a riparametrazione dei livelli. Ovviamente, a un ulteriore miglioramento degli obiettivi, il premio potrà avere un ulteriore aumento del 20%».

Anche la formazione verrà incrementata, con ore in più di corsi per i dipendenti. «Si tratta di un accordo importantissimo perché coinvolge uno stabilimento storico a Lecco – afferma Arnoldi –, i lavoratori hanno tenuto duro consentendo il rilancio dell’azienda. Ora è finita l’emergenza, si chiude un cerchio e ci si rilancia per il futuro. L’intento è far guadagnare l’azienda e i lavoratori. Inoltre c’è in progetto di lavorare su tre turni, non solo due come ora».

L’accordo è stato votato dai dipendenti e portato avanti dalle rappresentanze sindacali unitarie. «I primi tempi è stato difficile lavorare – spiega Matteo Elia, rsu che ha firmato il documento insieme al collega Vito Armenti –. I problemi più grossi non ci sono arrivati dalla controparte aziendale, ma da un’altra fazione sindacale. L’accordo è ottimo e prevede un alto premio di risultato in contanti. È davvero migliorativo». Un segnale importantissimo per il mondo industriale del territorio.

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