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L'analisi

Ristoranti, energia (e non solo) più cari: Lecco nella top 10 della classifica nazionale

I dati analizzati dall'Unione dei consumatori mettono in luce l'ennesimo aumento dei costi su più fronti

Aumenta tutto (o giù di lì) e anche la "spesa" nei ristoranti non è da meno. Il segnale arriva dai dati di maggio che, rispetto a quelli del 2021, segnano aumenti consistenti. È quanto emerge da uno studio elaborato dall'Unione Nazionale Consumatori per l'Adnkronos che ha stilato la classifica completa delle città con i maggiori rincari elaborando gli ultimi dati Istat relativi al mese di maggio. Per i Servizi di ristorazione, ossia ristoranti, pizzerie, bar, pasticcerie, gelaterie, prodotti di gastronomia e rosticceria, i divari tra le città sono meno clamorosi rispetto agli alberghi, ma sempre consistenti. A fronte di un'inflazione annua pari, per l'Italia, al 4,5%, lo scarto tra la città più virtuosa e la più svantaggiosa è pari a 7,5 punti percentuali. A vincere questa non gratificante classifica è Verona, dove i ristoranti rincarano rispetto a maggio dello scorso anno dell'8,7%. Al secondo posto Gorizia, con +8,3%, e al terzo Palermo, +7,9%. Seguono Brescia (+7,8%), Forlì-Cesena e Sassari (+7,3% per entrambe), settima Lecco (+7,1%), poi Olbia (7%), Trento (6,7%). Chiude la top ten Piacenza con +6,6%. La città più risparmiosa è Campobasso (1,2%), in seconda posizione Massa-Carrara (+1,6%), terza Lodi (+1,7%).

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L'Unione Nazionale Consumatori ha condotto uno studio stilando anche la classifica completa delle città con i maggiori rincari annui per quanto riguarda due voci del paniere, cibo e bevande, e luce e gas, elaborando gli ultimi dati Istat relativi al mese di maggio. 

La classifica dei rincari di cibo e bevande

In Italia i prezzi dei Prodotti alimentari e le bevande analcoliche sono saliti a maggio del 7,4% su base annua, determinando già una stangata pari in media a 417 euro a famiglia, batosta che sale a 514 euro per una coppia con 1 figlio, 569 euro per una coppia con 2 figli e che raggiunge il record di 680 euro per una coppia con 3 o più figli, in molte città è andata ancora peggio. A guidare la classifica della città peggiori è Catania dove per cibo e bevande si registra un rialzo dell'11,1% rispetto a maggio 2021, +643 euro in termini di aumento del costo della vita per una famiglia media, al secondo posto Imperia, con un incremento dei prezzi dell'11% e un aggravio annuo pari a 589 euro, al terzo Sassari con +10%. Seguono Palermo (+9,9%), Teramo (+9,6%), Cosenza (+9,5%), in settima posizione Ascoli Piceno (+9,3%), e poi Trento, Gorizia, Pescara e Messina (tutte con 9,2%). La città dove i rincari sono minori per mangiare e bere è Milano, dove i prezzi crescono 'solo' del 4,7%, seguita da Mantova (5%) e Como (5,2%).

La classifica dei rincari delle bollette: Lecco 7^

Per Energia elettrica, gas e altri combustibili, voce che include luce (mercato tutelato e libero), gas, gasolio per riscaldamento e combustibili solidi, se in Italia l'aumento a maggio è già stato astronomico, +64,7% il dato tendenziale, con una mazzata a famiglia pari in media a 872 euro su base annua, in alcune città si è addirittura varcata la soglia del raddoppio. A vincere la classifica dei cittadini più tartassati è Bolzano, dove le spese per luce e gas decollano del 112,9% su maggio 2021, seguita da Trento, +109,2%, anche qui oltre il doppio. Sul gradino più basso del podio Lodi (+79,8%). Seguono tutte città della Lombardia, un segno che in questa regione evidentemente ci sono state maggiori speculazioni che altrove: Milano +78,2%, Varese +78,1%, Cremona +77,4%, Lecco al settimo posto con +76,8%, Bergamo +76,6%, Brescia e Mantova (entrambe a +76,5%), Pavia (+76,4%) e Como (+76,2%). Le città meno svantaggiate sono Sassari (+51,6%), Reggio Calabria (+52,1%), Cagliari e Napoli (+53,2% per entrambe).

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