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Economia

Olio tunisino: la Coldiretti difende le imprese lariane

Il consiglio dell'associazione è di acquistare prodotti a denominazione di origine Dop

Olio tunisino? No, grazie. Perchè il territorio lariano "ha molto da far conoscere quanto a qualità delle sue produzioni, dalle caratteristiche organolettiche uniche".

Lo rimarca la Coldiretti interprovinciale di Como-Lecco attraverso il presidente Fortunato Trezzi e il direttore Raffaello Betti, alla luce del sì del Parlamento Ue all'importanza di 35mila tonnellate di olio d'oliva tunisino all'interno del territorio comunitario. "Si tratta di una scelta sbagliata che non aiuta i prodotti tunisini, danneggia quelli italiani. Il rischio concreto, in un anno importante per la ripresa dell'olivocoltura nazionale, è il moltiplicarsi di frodi, con gli oli di oliva importati che vengono spesso mescolati con quelli nazionali per acquisire, con le immagini in etichetta e sotto la copertura di marchi storici, magari ceduti all'estero, una parvenza di italianità da sfruttare sui mercati nazionali ed esteri, a danno dei produttori italiani e dei consumatori. In difesa dell'olio italiano Coldiretti ha avviato una grande mobilitazione in Sicilia, seconda regione produttrice di olio di oliva dopo la Puglia".

Questo comporterebbe anche un grave danno alla produzione di olio nell'area lariana, che rappresenta un'eccellenza agroalimentare straordinaria riconosciuta in tutto il mondo.

In particolare, nelle due province di Como e Lecco operano 100 imprese olivicole con una superficie in ettarato di 130 ha e due frantoi, uno per provincia: la produzione 2015 si è assestata su circa 300 quintali (30mila litri): il 20% dell'olio prodotto è certificato Dop Laghi Lombardi Lario.

"Il 2015 ha registrato nelle nostre province un incremento del 70% circa rispetto alla scorsa campagna, un contributo importante alla spremitura dell'olio 'made in Lombardia', che ha recuperato il calo quantitativo della 'campagna' precedente. L'olivocolutra che caratterizza le sponde del lago di Como è una nicchia di eccellenza, che si contraddistingue per la professionalità e serietà con la quale gli appassionati olivicoltori, spesso hobbisti, affrontano ogni fase della gestione agronomica e della trasformazione. Gli oli che ne derivano sono di alta qualità e si identificano per la loro fluidità, freschezza e per le note di mandorla verde e cardo. Le sensazioni decise di amaro e di piccante e la lieve astringenza al palato, conferiscono agli oli del Lago di Como una piacevolezza e un vigore invidiabili".

Anche se sono rilevanti i miglioramenti apportati grazie all'azione del ministro delle politiche agricole Maurizio Martina e degli europarlamentari, il nuovo contingente agevolato concesso all'olio tunisino, secondo la Coldiretti, va ad aggiungersi alle attuali 56.700 tonnellate a dazio zero già previste dall'accordo di associazione Ue-Tunisia, portando il totale degli arrivi "agevolati" annuale oltre quota 90mila tonnellate, praticamente tutto l'import in Italia dal Paese africano.

In attesa che arrivino risposte concrete a tutela delle eccellenze agroalimentari italiane, il consiglio di Coldiretti Como Lecco è quello di guardare con più attenzione le etichette ed acquistare extravergini a denominazione di origine Dop, quelli in cui è esplicitamente indicato che sono stati ottenuti al 100% da olive italiane o di acquistare dai produttori nei franoi o nei mercati di Campagna Amica.

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