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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Filiera dell’auto: Lecco seconda in Italia per crescita di carrozzerie

I numeri di Confartigianato: il Lecchese si scopre tre le città leader nel settore della riparazione degli autoveicoli

Calato il sipario sul Gran Premio Italia Formula 1 a Monza dello scorso fine settimana, Confartigianato Imprese Lombardia, attraverso il suo Osservatorio MPI, accende i fari sulla filiera auto nel nostro Paese. Nel macro-settore, composto da produzione e servizi e comprensivo della fabbricazione di
autoveicoli, carrozzerie, produzione parti e accessori, motociclette, commercio, manutenzione e riparazione di autoveicoli, operano 521.777 addetti, di cui 87.072 in Lombardia. 7 lavoratori su 10 lavorano in imprese con meno di 50 addetti (50,9% in imprese con meno di 10 addetti e 19,2% in imprese con
10-49 addetti).

Circa 80 mila imprese, il 45,1% del numero complessivo di imprese della filiera auto, appartengono al comparto artigiano (10.729 in Lombardia). La dimensione media del comparto dell’autoriparazione è di 2,7 addetti per impresa. Le imprese mediamente più strutturate sono quelle della Riparazione di carrozzerie di autoveicoli con 3 addetti per impresa, seguite da Riparazioni meccaniche di autoveicoli (2,7), Riparazione e sostituzione di pneumatici per autoveicoli (2,4), Riparazioni di impianti elettrici e di alimentazione (2) e Autolavaggio e altre attività di manutenzione (1,9). Tendenza che si riflette anche sul nostro territorio.

Inglese, informatica, comunicazione, economia e tanto altro: la formazione al centro dell’attività di Confartigianato

In particolare, la nostra provincia brilla per quanto riguarda la dinamica delle imprese attive nella riparazione di carrozzerie di autoveicoli: nel periodo di raffronto tra secondo trimestre 2017 e secondo trimestre 2018, Lecco è al secondo posto nazionale con una crescita del 4,4% (al primo posto Crotone +7,3%, seguono Lecco, Enna +4,3%, Isernia +2,9% e Torino +2,6); se si considerano le sole imprese artigiane, sempre nel settore della riparazione di
carrozzerie, Lecco conta 107 imprese su un totale di 119, con un aumento del 2,9% rispetto al secondo trimestre 2017, numeri che piazzano la nostra provincia al quinto posto dopo Crotone (+8,5%), L'aquila (+3,6%), Isernia (+3,4%) ed Enna (+3,1%). A questo dato si sommano le 397 imprese artigiane attive nel settore della manutenzione e riparazione di autoveicoli, pari all’88% delle imprese totali operanti nel settore (451).

La prestigiosa medaglia della Pami al presidente di Confartigianato Lecco 

Infine uno sguardo al commercio con l’estero. Negli ultimi 12 mesi Lecco ha esportato per un totale di 123 milioni di euro, di cui 5 milioni di euro in autoveicoli, un milione di euro in carrozzerie per autoveicoli, rimorchi e semirimorchi e 117 milioni di euro in parti ed accessori per autoveicoli e loro motori.

«La filiera dell’auto rappresenta un settore di riferimento importante per Confartigianato Imprese Lecco – sottolinea il segretario generale Vittorio Tonini – sia per la presenza sul territorio, sia per i dati sull’occupazione, sia per l’appartenenza all’associazione. Vedere la nostra provincia ai primi posti delle classifiche nazionali, in particolare per quanto riguarda le MPI che rappresentiamo, fa capire come il mercato dell’auto, dalla produzione al commercio, sia particolarmente importante per l’economia del territorio, nonostante le roccaforti dei leader automobilistici siano notoriamente e per tradizione altrove in Italia. Questi risultati sono il frutto del lavoro svolto con dedizione dai più “piccoli”, si vedano anche i numeri degli addetti, ma che con la loro preparazione e grazie a una diffusione capillare, mettono insieme una grande forza lavoro da non disperdere».

«Nell’ultimo anno e mezzo – aggiunge Maurizio Mapelli, presidente della categoria Autoriparatori Confartigianato Imprese Lecco – il comparto automobilistico si è rivitalizzato in tutte le componenti della filiera, dalla meccanica alla carrozzeria. Le vendite sono tornate a salire e con esse anche gli interventi richiesti alla nostra categoria. In questo quadro, gli artigiani fanno la parte del leone, non essendo molto diffuse sul nostro territorio le grandi aziende più strutturate. Dopo un periodo di forte crisi, siamo tornati a vedere segni che speriamo di mantenere anche grazie al lavoro della nostra associazione di categoria, sempre più al fianco delle imprese artigiane associate nel proporre nuovi corsi di aggiornamento e soluzioni per affrontare al meglio le stringenti normative a cui siamo sottoposti».

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