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Credito alle imprese, le proposte di Confcommercio

Il presidente lecchese Peppino Ciresa: "Servono un salto di qualità nel dare credito alle imprese e un'attenzione diversa a chi investe"

Continua il momento difficile per il credito alle aziende: nonostante i piccoli segnali di ripresa evidenziati negli ultimi giorni da Abi e Bankitalia, infatti, rimangono ardue le condizioni del credito riservate alle micro, piccole e medie imprese, con tassi pagati dalle Pmi ben superiori a quelle degli altri Paesi europei, come testimoniano i dati della Banca centrale europea.

Per uscire da questa situazione, ieri 20 gennaio la Confcommercio nazionale ha avanzato delle proposte, condivise anche dal presidente della sezione lecchese, Peppino Ciresa: «Le banche non possono continuare soltanto a guardare rating, numeri e bilanci: servono un salto di qualità nel dare credito alle imprese e un’attenzione diversa a chi investe e dà sviluppo».

Sono quattro le proposte avanzate a livello nazionale da Confcommercio: azione delle autorità di vigilanza per calmierare i costi accessori del credito, partecipazione del sistema bancario nazionale alle iniziative avviate dalla Bce, rilancio degli strumenti di garanzia destinati alle micro, piccole e medie imprese, e costituzione di un fondo di natura immobiliare a garanzia delle Pmi. Proposte che piacciono a Ciresa: «In un convegno che abbiamo organizzato come associazione, insieme al nostro Fondo di Garanzia, a inizio novembre 2013, ci ponevamo già dal titolo una domanda provocatoria: perché deve essere un’impresa il credito al commercio? Purtroppo oggi i costi restano alti e i piccoli continuano a essere ignorati dagli istituti. Da questa situazione bisogna uscirne lavorando insieme, imprese, banche e confidi».

Si sofferma in particolare sul terzo punto il direttore di Confcommercio Lecco, Alberto Riva: «A partire dal prossimo annunciato decreto legge, l’Investment Compact, è necessario riportare al centro dell’azione legislativa le esigenze delle micro, piccole e medie imprese. Il Fondo di garanzia per le Pmi, nel corso del tempo, ha perso la sua connotazione originaria di favorire le imprese minori con difficoltà di accesso al credito, mentre è stata favorita sempre più la garanzia diretta concessa a favore delle banche. Al fine di riequilibrare tale situazione, come Confcommercio proponiamo di ridurre le percentuali della garanzia diretta concessa alle banche, e di valorizzare e sostenere il ruolo dei confidi radicati sul territorio, sia come garanti, sia come conoscitori delle imprese minori».

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