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Confindustria, il 2020 non è tutto da buttare: «Digitalizzazione strutturata meglio»

Lorenzo Riva, presidente, e Giulio Sirtori, direttore, hanno tracciato il bilancio di fine anno. Osservatorio: tutti gli indicatori mostrano un continuo rallentamento

Un anno decisamente complesso, ma non completamente da buttare. Guardano anche al lato positivo Lorenzo Riva e Giulio Sirtori, rispettivamente presidente e direttore di Confindustria Lecco-Sondrio, pur con gli impietosi dati dell'Osservatorio congiunturale rapido sul mese di novembre in mano. Quattro imprese associate su dieci sono afflitte da insolvenza e ritardi nei pagamenti da parte dei rispettivi clienti, così come si registra un netto calo della prooduzione (-36,1%) e un generalizzato calo dei fatturati. L'altra faccia dlela medaglia è quella del ravvivato processo di digitalizzazione, che comprende sia le singole imprese sia la stessa associazione di categoria di via Caprera.

«Siamo sempre stati protagonisti sul territorio per aiutare i nostri associati - ha spiegato Riva in videoconferenza -. Abbiamo fatto due regali: cinque monitor e cinque respiratori all’ospedale di Sondalo e dieci respiratori all’ospedale di Lecco. Per quanto riguarda le scuole, lo scorso 11 dicembre siamo partiti con il primo corso di orientamento: abbiamo avuto un contatto con mille studenti, a cui abbiamo raccontato la nostra esperienza e capito come stanno ragionando durante un momento in cui gli è stato tolto tutto. Se nelle nostre provincie si laureano 12mila persone all’anno, nella sola Germania se ne formano 800mila euro ogni anno: noi operatori del sistema dobbiamo sentire la responsabilità di far capire ai giovani il valore del lavoro offerto dai nostri territorio. Devono vivere le loro giornate in modo diverso e non passarle a giocare davanti ai sistemi multimediali: capisco che sia più facile perché non ci fanno delle domande, ma non è il modo giusto per farli crescere».

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«Creato un ufficio mobile»

«E’ chiaro che questa situazione ci ha colti di sorpresa e ci siamo dovuti adeguare - ha aggiunto il direttore Sirtori -. Già in precedenza stavamo sviluppando un progetto alla connessione tra i vari colleghi, modo per gestire al meglio la lontananza geografica. Il progetto in questi mesi si è completato dal punto di vista infrastrutturale: oggi abbiamo una ufficio portatile da dare ai clienti e possiamo continuare a fornire i nostri servizi alle imprese associate. Le cose hanno funzionato e ci è stato riconosciuto, abbiamo accolto anche chi, in quel momento, non era associato a Confindustria. Paradossalmente abbiamo fatto più incontri in questi mesi, vista l’impossibilità allo svolgimento in presenza, e la mole di lavoro prodotto è stata anche maggiore. Meno pathos, chiaramente, ma una partecipazione cresciuta».

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L'analisi dell'Osservatorio

Per i territori di Lecco e di Sondrio l’indicazione mediamente prevalente è la stabilità, ma in un quadro dove il fatturato è ancora in contrazione e, soprattutto, che risente dei cali registrati nei mesi precedenti. 

Sul fronte degli ordini, per le realtà lecchesi e sondriesi il quadro si rivela più dinamico rispetto a quanto esaminato a livello congiunto. La domanda in Italia rallenta per circa una realtà su tre (32,4%), è stabile per il 38% mentre cresce per il 29,6%. Per quanto riguarda gli ordini oltre confine si registra una diminuzione per il 23,8% delle aziende, stabilità per il 46% mentre un aumento per il 30,2%.

Il panorama delineato dai giudizi delle imprese di Lecco e Sondrio sulla produzione indica una generale conservazione rispetto ai livelli produttivi realizzati in ottobre. A fianco dell’indicazione di stabilità comunicata dal 52,2% del campione, si registrano giudizi di rallentamento (24,6%) e di diminuzione (23,2%) che tendono a bilanciarsi. L’impiego medio della capacità produttiva risulta pari al 75,3% in novembre, dato di circa un punto percentuale al di sopra di quanto esaminato nella precedente edizione dell’Osservatorio congiunturale per il mese di settembre (74,2%).

Il tasso di utilizzo degli impianti delle realtà fino a 50 occupati e di quelle medie si attesta a quote tra loro simili, rispettivamente 74,7% e 76,1%. Con riferimento ai settori di attività, si registra invece una capacità del 75,1% per le realtà metalmeccaniche, del 66,8% per le tessili e del 77% per quelle afferenti agli altri settori.

Il rallentamento del fatturato rilevato per i tre territori globalmente considerati trova conferma anche esaminando la situazione delle sole aziende di Lecco e di Sondrio.

Per oltre un terzo del campione, infatti, è indicata una riduzione delle vendite che riguarda sia il versante domestico, sia il fronte estero. Nel dettaglio, il fatturato in Italia risulta stabile per il 38,9% delle aziende, in contrazione per il 36,1% e in crescita per il 25%. Per quanto riguarda il fatturato oltre confine, invece, si registrano i medesimi livelli di ottobre per il 42,9%, una diminuzione per il 36,5% e un aumento per il restante 20,6%. In circa un caso su tre (32,4%), le realtà lecchesi e sondriesi hanno dovuto far fronte, in novembre, a clienti insolventi o con rilevanti ritardi nei pagamenti.

Sul versante delle previsioni, i giudizi formulati dalle imprese lecchesi e sondriesi si differenziano in parte da quanto rilevato a livello congiunto; in questo caso, infatti, le aspettative risultano principalmente improntate al mantenimento della situazione rilevata in novembre. Esaminando più nel dettaglio, a fianco del 51,4% di imprese che comunicano una stabilità, il 26,4% segnala una diminuzione e il 22,2% una crescita.

Con riferimento all’orizzonte temporale di visibilità della domanda, le realtà di Lecco e di Sondrio confermano portafogli di poche settimane nel 34,7% dei casi, di qualche mese nel 38,9% mentre superiori al trimestre nel restante 26,4%.

Sul versante dei costi associati all’approvvigionamento delle materie prime, è confermato il quadro tracciato a livello congiunto, con un aumento dei listini in novembre, rispetto ad ottobre, che interessa oltre un quarto del campione.

Per quanto attiene i rapporti con gli istituti di credito e la liquidità, i pareri qualitativi raccolti per le sole aziende di Lecco e di Sondrio risultano coerenti con quanto esaminato per il campione globalmente considerato.

Per quanto riguarda le condizioni praticate dagli Istituti il 94,4% delle imprese indica per novembre un mantenimento di quanto sperimentato in ottobre mentre il restante 5,6% comunica un miglioramento. In relazione alla liquidità aziendale il 45,8% del campione rivela soddisfazione, il 43,1% ritiene la situazione come normale e il restante 11,1% segnala un quadro sul quale intervenire.

In materia di occupazione, i giudizi espressi dalle realtà lecchesi e sondriesi tracciano un quadro di generale mantenimento dell’occupazione in novembre. Per oltre quattro realtà su cinque (81,7%) è registrata una stabilità dei livelli, per il 9,9% del campione l’indicazione è di diminuzione mentre per il restante 8,4% è comunicato un aumento.

Nel caso di Lecco e di Sondrio, le aziende che hanno segnalato di aver fatto ricorso alla cassa integrazione in novembre sono state pari a circa un quinto (20,8%) del totale. Le previsioni occupazionali per i prossimi mesi indicano il permanere del quadro rilevato in novembre; a fianco del 84,7% di imprese che segnalano una conservazione degli organici, il 7% attende un aumento mentre l’8,3% una riduzione.

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