rotate-mobile
Economia

Cooperative sociali, fumata nera sul contratto: sciopero in vista?

Sono trascorsi otto anni dalla sottoscrizione dell'ultimo rinnovo. I sindacati chiedono una celere definizione del Contratto integrativo provinciale e minacciano: "In assenza di riscontri dichiareremo lo stato di agitazione"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di LeccoToday

A otto anni di distanza dalla sottoscrizione dell'ultimo Contratto Integrativo Collettivo Provinciale, le lavoratrici e i lavoratori delle Cooperative Sociali presenti sul territorio lecchese sono ancora in attesa di un rinnovo.

I tavoli organizzati dal mese di febbraio 2021 hanno dimostrato il costante impegno delle OO.SS. territoriali per raggiungere nel più breve tempo possibile un'intesa con le controparti rappresentative del settore, al fine di garantire i dovuti riconoscimenti alle lavoratrici e ai lavoratori che operano quotidianamente nell'erogazione di servizi socio-sanitari assistenziali, educativi e di inserimento lavorativo di soggetti svantaggiati. 

A dispetto dell'importante ruolo assunto durante la pandemia dalle figure professionali che operano quotidianamente in questo comparto, più volte decantato dalla politica locale come un fiore all'occhiello insostituibile per le nostre comunità, negli ultimi anni alle lavoratrici e ai lavoratori che lavorano sul territorio lecchese alle dipendenze delle Cooperative Sociali, garantendo un'efficiente rete di servizi alla persona, non è stata riconosciuta alcuna forma di valorizzazione: nessuna premialità compensativa è stata loro attribuita per l'operato svolto!

Appellandosi a un principio di sostenibilità, la parte datoriale vuole scaricare su chi lavora in questo settore la necessità di contenimento dei costi, bocciando le proposte dei sindacati finalizzate, tra l'altro:

  • alla revisione dell'inquadramento professionale di alcune categorie (addetti alle pulizie/sanificazione ed educatori a supporto dell’attività scolastica), in funzione della professionalità acquisita;
  • all'individuazione di un tempo congruo da attribuire al personale operante nei servizi per i quali è previsto l'uso di una divisa, a titolo di "tempo di vestizione";
  • alla definizione di un'indennità Una tantum, da attribuire alle lavoratrici e ai lavoratori che operano nel settore, ai fini di un riconoscimento economico minimo di fronte alla mancata erogazione di elementi premiali nelle ultime annualità, fortemente caratterizzate dal vigente quadro pandemico.

Sorda alle nostre richieste, Confcooperative ha, dal canto suo, formalizzato la proposta alla parte sindacale: 
a) introdurre una regolamentazione del lavoro intermittente (a chiamata), prevedendo l'ampliamento della durata dei contratti a termine rivolti ai soggetti svantaggiati;
b) subordinare il riconoscimento di una premialità compensativa all’applicazione di regole rigide, che rischiano di compromettere per la maggior parte delle cooperative del territorio la possibilità di erogare alle lavoratrici e ai lavoratori un elemento premiale per i prossimi tre anni.

Pur comprendendo le criticità più volte sottolineate al tavolo in relazione alla crisi economica e sanitaria in atto, le scriventi organizzazioni sindacali non intendono derogare le regole che disciplinano il mercato del lavoro in materia di lavoro intermittente e di lavoro a tempo determinato, che rischierebbero di accrescere la precarietà, elemento di forte criticità nel settore.

Non condividendo le proposte avanzate da Confcooperative rispetto alla quantificazione e ai criteri di assegnazione delle risorse economiche da erogare alle/ai lavoratrici/lavoratori che operano nel settore a titolo di elemento premiale, riteniamo che quanto sta accadendo rischia di accentuare ulteriormente il forte divario economico già esistente tra i contratti pubblici e privati. 

Facendo appello agli amministratori locali e ai responsabili delle aziende committenti affinchè operino con un maggiore senso di responsabilità in tal senso, chiediamo la definizione del Contratto integrativo provinciale in tempi celeri, non più rinviabili, dichiarando che, in assenza di riscontri concreti da parte di Confcooperative, le scriventi organizzazioni sindacali dichiareranno lo stato di agitazione di tutto il personale operante nel settore. 

Per le segreterie
FC CGIL Terese Elmp
FISASCAT CISL MBL Tina Coviello
UILFPL DEL LARIO Italo Bonacina
UILTUCS Roberto Pennati

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Cooperative sociali, fumata nera sul contratto: sciopero in vista?

LeccoToday è in caricamento