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Sabato, 20 Aprile 2024
Economia

Unioncamere diffonde i dati del trimestre aprile-giugno: a Lecco cresce l'industria, ma frena l'artigianato.

Crescono produzione, ordini e fatturazione nel settore industriale, ma nessuna variazione nel comparto artigiano rispetto al primo trimestre dell'anno; cala anche la cassa integrazione.

Unioncamere Lombardia, in collaborazione con gli Uffici studi delle Camere di commercio della regione ha rilasciato i dati dell'analisi congiunturale per il secondo trimestre del 2014. Quelli riguardanti la provincia di Lecco registrano un notevole miglioramento della situazione industriale, che corrisponde però a un rallentamento del comparto artigiano.


Riprendono, dunque, a crescere le industrie lecchesi: nel secondo trimestre 2014 si è assistito a un incremento del 4,5% nella produzione, del 5,1% negli ordini e del 3,2% del fatturato (che, in realtà, cala dell'1% rispetto al primo trimestre dell'anno); la valutazione media per tutti e tre gli indicatori nei primi sei mesi del 2014 si attesta, quindi, intorno al +3,5% rispetto allo stesso periodo del 2013.


Rallenta, invece, il settore artigiano: se nei primi tre mesi dell'anno si erano visti degli incoraggianti segnali di crescita, nel secondo trimestre si ha una frenata nella produzione e nel fatturato, con una variazione dell 0,1% e un leggero calo negli ordini, che registrano il -0,6%. Complessivamente positiva è, comunque, la variazione media nell'arco del semestre: +1% rispetto ai primi sei mesi dello scorso anno.


 "A metà 2014 abbiamo la consapevolezza di non essere ancora fuori dalla crisi - riflette il presidente della Camera di commercio di Lecco, Vico Valassi - Tuttavia il sistema territoriale lecchese è solido e dinamico: il tessuto e la capacità di intrapresa non sono venuti meno, c’è ancora fiducia nelle proprie capacità". A dimostrazione di ciò, oltre ai dati positivi per il settore industriale, ci sono quelli riguardanti le esportazioni: sui 3 miliardi e 720 milioni di euro di merci esportate da Lecco nel 2013, 1 miliardo e 390 milioni provengono dalla metallurgia, 971 milioni dai macchinari e 239 milioni dal tessile. I principali mercati di sbocco, invece, sono Germania, Francia, Regno unito e Stati uniti. Tutti questi dati risultano in crescita, e confermano come l'internazionalizzazione sia un punto forte delle imprese del territorio.


Per quanto riguarda la cassa integrazione guadagni, inoltre, si registra un calo del 7,7% delle ore complessivamente autorizzate dall'Inps nel primo semestre 2014, a fronte di un +9,4% regionale e di un calo del 4,7% su scala nazionale. Nel dettaglio, le ore di Cassa integrazione ordinaria sono scese da oltre 5,4 milioni a circa 2,9 milioni (-47,2%), mentre crescono sia la Cig straordinaria, che passa da 3,1  a 4,4 milioni di ore (+42,6%), sia la Cig in deroga, che sale dalle 430mila ore autorizzate nel primo semestre 2013 a 980mila nello stesso periodo del 2014 (+129,1%).


"Per mantenere e consolidare questi segnali di ripresa della nostra economia - conclude Valassi - occorre che gli istituti finanziari prestino attenzione e sostegno alle nostre imprese, investendo con fiducia e guardando oltre i rigidi parametri del rating. Il sistema delle istituzioni, delle autonomie, dell’università, della formazione in generale, deve creare le condizioni e giocare di squadra affinché il territorio rimanga luogo di produzione di beni e servizi, e sappia aprirsi alle dinamiche di relazioni e rapporti con altre culture, dimensioni, identità".

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