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Economia

Il fatturato delle aziende lecchesi cresce, salgono i livelli occupazionali

Numeri incoraggianti dall'Osservatorio congiunturale di Confindustria Lecco e Sondrio e Unindustria Como. Fino al 50% dell'export con i Paesi esteri

Lo scenario delle nostre aziende è positivo. La crescita c'è, nel segno di fatturato e livelli occupazionali, e all'orizzonte si staglia un cielo sempre più sereno.

Le sensazioni sono accompagnate dai numeri dell'Osservatorio congiunturale di Confindustria Lecco e Sondrio e Unindustria Como. Il raffronto del secondo semestre 2017 - per le aziende delle tre province - è positivo sia con il primo semestre dello stesso anno (tendenziale), sia con lo stesso periodo del 2016 (congiunturale). Il dato incrociato di domanda, attività produttiva e fatturato migliora del 5,4% rispetto a dodici mesi prima, mentre la crescita rispetto ai primi sei mesi del 2017 è del 2,2%.

Incremento degli ordini

A essere aumentata è la domanda dei clienti, con un incoraggiante +6,2% su base annua (2% rispetto al periodo gennaio-giugno 2017). Migliorate le previsioni, è possibile formulare una crescita degli ordini fino al 4% per la prima metà del 2018. Considerando soltanto Lecco e Sondrio, è rilevabile un +5,1% sull'anno precedente, e un 1,5% nel corso del 2017.

Impianti utilizzati sino all'80%

La variazione tendenziale misurata rispetto alla seconda metà del 2016 è del 4,5%, congiunturale del 2,2%. A impressionare favorevolmente è il grado di utilizzo degli impianti di produzione, in crescita di dieci punti percentuali in confronto ai primi sei mesi del 2017, arrivando al 79,9%. Nessuna differenza tra aziende sino a 50 occupati e quelle più grandi. Quadro molto simile per le realtà lecchesi e sondriesi: +4,3% sul fronte tendenziale e +3,7% sul versante congiunturale. Sono le aziende del metalmeccanico a registrare i tassi più alti, seguiti dal tessile e dagli altri settori.

Materie prime: un costo bene assorbito

I costi sostenuti dalle aziende delle tre province sono in crescita, ma senza particolari criticità. La variazione sui listini è del 4,4% su base annua e del 3,1% rispetto a giugno 2017.

Una delle voci più incoraggianti è l'incremento del fatturato, che cresce del 5,4% (2,4% nel secondo semestre 2017). Circa un terzo del fatturato, oltre il 30%, arriva dall'estero, in particolare dall'Europa Occidentale che assorbe metà dell'export (in totale 16,3%). Altri mercati di interesse sono l'Europa dell'Est (3,4%), Stati Uniti (3,2%), i Brics (2,4%), l'Asia Occidentale (1,9%) e l'America centro-meridionale (1,4%).

La differenza in questo caso è ben delineata tra aziende con meno di 50 occupati e quelle con più di 50: queste ultime realizzano fino a metà del proprio fatturato negli scambi con l'estero. Considerando solo Lecco e Sondrio, si ha un +3,9% rispetto al secondo semestre 2016 e un 1,7% congiunturale, pienamente in linea con le previsioni.

Un'impresa su quattro aumenta la forza lavoro

L'82,7% del campione di aziende prese in esame dichiara stabilità nei rapporti con gli istituti di credito, un miglioramento invece per la disponibilità degli istituti ad aprire nuove linee di credito.

Sul fronte occupazionale, la parola "stabilità" è diffusa e indicata da quasi tre imprese su quattro (72,5%). Sono maggiori gli aumenti dei livelli occupazionali (17,7%) rispetto alle diminuzioni (9,8%).

Lecco e Sondrio, esclusa Como, sorridono: se il 64,5% dichiara stabilità, il 27,1%, ovvero più di un'azienda su quattro, segnala una crescita della forza lavoro.

Riva: «Serve un consolidamento»

«Questi risultati devono adesso essere consolidati e il sistema produttivo sta mettendo in campo tutte le sue energie - commenta il presidente di Confindustria Leccoe Sondrio, Lorenzo Riva - Serve però un contesto di sistema Paese dove la questione industriale sia al centro dell'agenda politica. Proprio per questo Confindustria ha organizzato le sue Assise Generali: un importante appuntamento di condivisione e di proposta per definire insieme la nostra idea di futuro dell'Italia, in programma a Verona il 16 febbraio».

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