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Economia

Decreto Fiscale: 20 milioni per il 2017 e digitale incluso senza limitazioni

Ambienti USPI (Unione Stampa Periodica Italiana) e il Gruppo Editoriale Citynews, in costante contatto con il Governo, hanno avuto modo di avere anticipazioni sul contenuto del decreto

Il Governo ha approvato venerdì il Decreto Fiscale che contiene norme relative agli sgravi fiscali per chi investe pubblicità nel settore editoriale italiano (quotidiani e periodici, radio e tv locali). Il provvedimento dovrebbe aiutare a risollevare il settore che è in crisi da un decennio. Il testo del decreto sarà reso pubblico nei prossimi giorni. Ambienti USPI (Unione Stampa Periodica Italiana) e il Gruppo Editoriale Citynews, in costante contatto con il Governo, hanno avuto modo di avere anticipazioni sul contenuto del decreto. Per il 2018 il fondo è stato stabilito in 62,5 milioni di euro, e gli oneri saranno recuperati da una corrispondente riduzione del “Fondo per il pluralismo e l'innovazione della informazione”.

A seguito di pressanti richieste delle organizzazioni di categoria, il Governo ha stabilito di rendere attivi gli sgravi anche per il 2017, solo per il periodo dal 24 giugno al 31 dicembre 2017. Per tale periodo la capienza del fondo è stata stabilita in 20 milioni di euro. Anche per questo periodo è stato stabilito che il credito di imposta potrà essere utilizzato sugli investimenti incrementali oltre l'1% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.

Le organizzazioni di categoria legate ai quotidiani cartacei hanno cercato di influenzare il Governo per limitare questi sgravi solo alla stampa cartacea, escludendo, quindi espressamente, il digitale. Fortunatamente, il Governo, ha deciso in maniera lungimirante di ricomprendere tutto il settore: nel decreto viene espressamente indicato che anche le testate “on line” rientrano nella normativa sugli sgravi fiscali. 

“E' un giorno importante per l'editoria Italiana – dichiara Luca Lani, CEO del Gruppo Editoriale Citynews –. Dopo un lungo braccio di ferro nel quale una parte del mondo editoriale tradizionale ha cercato di cancellare il digitale da questa importante normativa, il Governo ha invece deciso di ricomprenderlo. A questo si è arrivati grazie alla lungimiranza dei ministri competenti e grazie al lavoro di persuasione svolto dall'USPI in rappresentanza di centinaia di testate digitali”.

“Se da una parte è vero che il settore cartaceo ha sofferto una crisi rilevante – continua Luca Lani –, dall'altra parte il settore digitale rappresenta il futuro dell’industria dell'informazione e pertanto va anch'esso sostenuto. Questo è ancora più vero in un momento storico come quello attuale, in cui la pervasività e la forza (anche commerciale) dei social network e dei giganti digitali statunitensi hanno reso molto più fragili anche le realtà digitali. Il provvedimento quindi è un aiuto a tutte le imprese editoriali e giornalistiche italiane che potranno avere maggiori risorse per poter aumentare la propria qualità e per generare occupazione”.

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