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Economia Isola Viscontea

Isola Viscontea, si cerca un compratore: quasi due milioni per averla

Disabitata dal 1956 a causa dell'impossibilità di costruire un ponte, anche in passato è stata messa in vendita dai suoi proprietari

L'Isola Viscontea torna in vendita. Disabitata dal 1956 per via dell'impossibilità di costruire un ponte che potesse agevolarne l'accesso, il piccolo appezzamento di terra che divide l'Adda nella zona di Pescarenico torna alla ribalta. A mettercela sono i legittimi proprietari, che, come nel caso del Palazzo della Banca Popolare di Lecco, hanno utilizzato l'agenzia tedesca Engel&Volkers per trovare un compratore. Chiusa l'esperienza dell'apertura al pubblico, condotta da Appello per Lecco negli anni passati, il bene torna a essere messo sul mercato.

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«Una struttura d'epoca in totale privacy»

«Pensare di abitare su un Isola privata con pontile e attracco - recita l'annuncio -. Immaginare di vivere in una struttura d’epoca circondato solo dall’acqua in totale privacy. Con L’isola Viscontea, in prossimità della sponda della città di Lecco, questo sogno si potrebbe realizzare. L’Isola rappresenta un pezzo di storia della Lombardia, le prime mappe che la ritraggono risalgono all’anno 1723. Si presume che, data la forma e le decorazioni tuttora presenti, l'isola venne utilizzata come fortino di difesa divenendo, in seguito, una casa di pescatori».

L'isola Viscontea fa il tutto esaurito nell'ultima giornata di visite 

Prosegue l'annuncio: «L’isola è lunga circa 110 metri e larga al massimo 30 metri, la distanza minima che la separano dalla terraferma e circa di un 11 metri; nessun ponte, per quanto breve, la collega alla terraferma (è possibile verificare la fattibilità di un ponte pedonale). La maggior parte del terreno emergente (circa 2.300 mq.) è adibito a giardino alberato mentre la parte meridionale ospita l'unico edificio presente sull'isola dominato da una torre circolare su due livelli. Nello specifico sull’isola sono presenti: un corpo abitativo principale, composto da un edificio rettangolare e da una torre su due livelli, per un totale di circa mq. 140; un sottotetto di mq. 132; Balconi per mq. 10; una veranda chiusa di mq. 27; locali deposito per mq. 73,00 totali; un cortile di mq. 233,00 e un giardino di circa mq. 1600,00. Inoltre, la struttura potrebbe avere anche una destinazione commerciale/ricettiva. Nel febbraio 2013 il F.A.I. ha classificato l’Isola come “Luogo del Cuore” e bene di interesse storico per i Beni Culturali. E’ necessaria una totale ristrutturazione, da concordare con la sovraintendenza dei beni culturali».

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La storia dell'Isola Viscontea

L'Isola Viscontea (talvolta chiamata Isola di Pescarenico dal quartiere davanti a cui si trova), è un isolotto fluviale situato a Lecco, in Lombardia in quel breve tratto di corso dell'Adda compreso tra il Ramo di Lecco del Lario e il Lago di Garlate. L'isola, appartenente al territorio comunale di Lecco, è lunga circa 110 metri e larga al massimo 27, posta vicina alla sponda orientale del fiume, da cui la separano un minimo di 11 metri; nessun ponte, per quanto breve, la collega alla terraferma. Le sue sponde sono a un'altitudine di 198,1 m s.l.m. raggiungendo un'altezza massima di 2,2 m sopra il livello delle acque circostanti ed ha una superficie di circa 0,3 ha. La maggior parte del territorio è adibito a giardino alberato mentre la parte meridionale ospita l'unico edificio presente sull'isola dominato da una torre circolare.

Le origini di questo isolotto sono incerte ma sicuramente non sembrano di origine naturale poiché la si può collegare facilmente alle sorti che ebbe il vicino Ponte Azzone Visconti durante il XV secolo. Al fine di limitare le periodiche esondazioni del lago vennero aggiunti in tempi differenti tre arcate che si aggiunsero alle otto originariamente esistenti.
Il materiale di riporto, causato dall'allargamento dell'argine del fiume, portò all'accumulo dei detriti nella zona denominata del Lazzaretto e, per far sì che le acque fluissero meglio, si scavò un canale laddove il materiale venne depositato separando di fatto l'isola dalla terraferma.

Si presume, data la forma e le decorazioni tuttora presenti, che l'isola venne utilizzata come fortino di difesa e come presidio militare divenendo in seguito una casa di pescatori.

Le prime mappe che ritraggono l'isola (seppur senza l'abitazione) risalgono al 1723 e al 1753 successivamente alla riconfinazione territoriale lungo il fiume Adda tra il Ducato di Milano, conquistato dagli Asburgo con la Pace di Utrecht del 1713, e la Repubblica di Venezia.

L'unico edificio dell'isola, situato sullo spigolo meridionale, è stato abitato fino al 1956 quando gli ex proprietari si videro negare il permesso di realizzare un ponte che collegasse l'isolotto alla terraferma. Successivamente venne affittata fino al 1961 prima che gli ultimi proprietari ne entrassero in possesso e utilizzata saltuariamente per eventi privati quali matrimoni e ricevimenti anche se l'opinione pubblica ha sempre auspicato un utilizzo più adeguato alla sua importanza.
L'isola, dopo aver ospitato una trattoria, venne abbandonata fino al 2011 quando l'amministrazione comunale lecchese avviò un progetto per consentire l'accesso al pubblico e lo sfruttamento turistico organizzando mostre, eventi cinematografici, rappresentazioni teatrali nel giardino oltre ad una valorizzazione generale del luogo rimasto sconosciuto perfino ai lecchesi. Nel 2014, a causa di contenziosi con la proprietà, la vocazione turistica si alienò e venne abbandonata un'ennesima volta.

Nel febbraio 2013, il FAI, ha riconosciuto l'isola classificandola al 121º posto del censimento I luoghi del cuore oltre al decreto emesso solo un mese prima dal direttore generale per i Beni Culturali e paesaggistici della Lombardia che la dichiarò di interesse storico-culturale particolarmente importante.

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