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Malgrate, bocciate le proposte dei commercianti: "Scelta incomprensibile"

Confcommercio protesta con l'amministrazione comunale: "Non era una privatizzazione"

Monta la protesta a Malgrate, comune in cui il Comune ha deciso di respingere le proposte per il completamento della ristrutturazione del lungolago avanzate da un gruppo di commercianti della zona e sostenute anche da Confcommercio Lecco. Dopo due riunioni tra Confcommercio Lecco, il sindaco di Malgrate Polano e i commercianti del lungolago, svoltesi il 4 e l'11 di aprile, l'Amministrazione comunale ha fatto sapere di non volere accogliere quanto proposto.

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"E' una scelta incomprensibile - sottolinea il direttore di Confcommercio Lecco, Alberto Riva, presente a entrambi gli incontri -  Il progetto presentato voleva sostanzialmente offrire una gestione ordinata del lungolago. Una proposta articolata e soft, in cui commercianti si impegnavano a organizzare iniziative e a rendere vivo il lungolago anche di giorno. Un progetto che nasceva con l'obiettivo di assicurare un lungolago pulito, sicuro e attrattivo, capace di portare un turismo di qualità, a misura di famiglia. Il tutto partendo dalla necessità di dare un’immagine bella e organizzata di Malgrate e in un'ottica di collaborazione pubblico-privato. E nella certezza che un lungolago pulito e sicuro, con proposte di intrattenimento, eventi e cultura, avrebbe portato benefici alla cittadinanza intera oltre che vantaggi per le attività ricettive e di ristorazione presenti".

Aggiunge Riva: "L'idea era quella di offrire una collaborazione progettuale e concreta per trovare un compromesso virtuoso tra le diverse esigenze, evitando da un lato caos e degrado e dall'altro la "desertificazione" di un gioiello come il lungolago di Malgrate che deve potere essere accessibile e fruibile per tutti, in primis per le famiglie, ovviamente a determinate condizioni. I costi del progetto sarebbero stati a carico dei commercianti e nessuno aveva in mente certo una "privatizzazione" degli spazi pubblici: l'obiettivo era portare regole e farle rispettare, valorizzando gli spazi che ci sono ora. Se non si fa nulla il rischio invece è quello di un accesso "selvaggio" e incontrollato dell'area. In definitiva l'obiettivo era portare più qualità e più attrattività con ricadute positive per tutti: per il Comune, per i residenti, per le attività, per i turisti. Da parte nostra non possiamo che augurarci un ripensamento da parte della Amministrazione comunale".

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