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Effetti del Covid sull'economia: si allungano i ritardi nei pagamenti, ma il Lecchese è in "salvo"

Secondo lo studio condotto da Cribis, la provincia di Lecco contiene i danni nella classifica

«Cominciano a evidenziarsi le ripercussioni economiche negative dell'emergenza coronavirus: le aziende che pagano i fornitori con oltre un mese di ritardo sono quasi il 12%». E' quanto emerge da uno studio sulla puntualità dei pagamenti delle imprese, aggiornato ai primi sei mesi del 2020, realizzato da Cribis, società del gruppo Crif specializzata nella business information. In questo panorama preoccupante, la provincia di Lecco contiene i danni nella classifica.

Pagamenti dei fornitori: Lecco con i ritardi meno gravi

Il Nord-Est e il Nord-Ovest hanno registrato l'incremento più elevato di ritardi gravi rispetto al trimestre precedente (rispettivamente 17% e 13%), mentre a livello settoriale aumentano i ritardi gravi per industria e commercio all'ingrosso. Nonostante il trend negativo, il Nord-Est si conferma ancora l'area geografica più affidabile, con meno di 8% di pagamenti oltre i 30 giorni, mentre il Sud e le Isole sono le zone dove le imprese continuano a incontrare maggiori difficoltà, sfiorando il 19%. Con quasi il 22% di imprese che effettuano i pagamenti con gravi ritardi, la Calabria resta all'ultimo posto dividendo il podio con Sicilia e Campania mentre al primo posto con poco più del 6% risulta il Trentino-Alto Adige seguito dalle regioni più colpite dall'emergenza sanitaria: Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto.

A livello provinciale, il podio delle meno virtuose vede Trapani, Reggio Calabria e Palermo nelle prime tre posizioni, seguite da Crotone e Messina. Quelle con meno ritardi gravi sono invece Brescia, che scavalca Sondrio e Bergamo, seguite poi da Lecco e Trento.

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