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Economia

Taglio del ticket sui farmaci, un flop per Raffaele Straniero: "I lombardi pagano più di prima"

La spesa è aumentata di quasi due milioni di euro rispetto a prima che la Regione estendesse l'esenzione dal pagamento del ticket. Il Consigliere Pd: "È ora di tagliare veramente".

Il Consigliere regionale del Pd Raffaele Straniero fa un primo bilancio sul taglio dei ticket farmaceutici messo in atto da Regione Lombardia dallo scorso aprile, a pochi giorni dall'annuncio di Roberto Maroni, Presidente lombardo, di voler cancellare completamente i ticket già dal 2015.


Da aprile 2014 l'esenzione dal pagamento del ticket è estesa agli anziani sopra i 65 anni che abbiano un reddito inferiore ai 18mila euro (innalzato rispetto al tetto precedente, 11mila euro): l'annuncio, cinque mesi fa, prevedeva un investimento di 40 milioni di euro da parte della Regione per cancellare i ticket a 800mila lombardi, sui 10 milioni di popolazione totale.


Dopo 5 mesi, però, secondo i dati di Federfarma elaborati dal Pd lombardo, la cancellazione del ticket si è rivelata un flop: rispetto al periodo aprile-agosto 2013, quando la norma non era in vigore, i lombardi hanno speso quasi 2 milioni di euro in più, di cui 43mila pagati dai lecchesi.


Dall'altra parte, invece, ad aver risparmiato è proprio la Regione, perché la spesa farmaceutica complessiva, ovvero la cifra che Palazzo Pirelli deve alle farmacie per i farmaci acquistati dai lombardi, è sostanzialmente diminuita di oltre 25 milioni di euro, grazie soprattutto alla maggior diffusione dei farmaci generici. 


“La promessa di Maroni di abolire i ticket è tutt’altro che una novità – dichiara il consigliere regionale del Pd Raffaele Straniero – ma il primo esperimento fatto è sostanzialmente una beffa. Noi diciamo da tempo che un taglio è necessario, per tutti i tipi di ticket sanitari, soprattutto per chi ha un reddito inferiore a 30mila euro, e abbiamo anche indicato dove trovare le risorse. La giunta ha preferito fare questa limatura per una ristretta fascia di anziani, e solo per il ticket sui farmaci, ma è evidente che non risponde alle promesse fatte. Maroni aveva promesso un taglio per 40 milioni e invece i lombardi hanno versato come e più di prima. Quindi è ora di tagliare veramente, non solo i ticket farmaceutici ma soprattutto il superticket su visite ed esami, nel segno dell’equità”.


Il flop del taglio dei ticket sui farmaci potrebbe avere diverse motivazioni, ma la più significativa probabilmente è l’errato conteggio della platea dei beneficiari: “Gli ultrasessantacinquenni in Lombardia sono circa 2 milioni, è quindi improbabile che quasi la metà (800mila dichiarati dalla giunta) sia nella fascia di reddito compresa tra 11 e 18mila euro”, conclude Straniero.

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