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Acciaio: trafilerie, nel 2020 fatturato e utile in calo. Ma il recupero è deciso

Lo ha rilevato l’analisi di siderweb basata sui numeri contenuti in Bilanci d’Acciaio 2021, presentata giovedì a Lecco

Il 2020 è stato un anno complicato per il comparto delle trafilerie. Un anno nel quale le chiusure causate dalle misure adottate dal governo per arginare la diffusione del Covid-19 hanno portato a una netta riduzione del fatturato e dell’utile netto, ma nel quale non sono mancati alcuni spunti positivi. Questo è ciò che emerge dall’analisi che siderweb ha effettuato su questo comparto della filiera siderurgica nazionale, basandosi sui numeri contenuti in Bilanci d’Acciaio 2021.

Lo studio di siderweb ha analizzato i bilanci di oltre 5mila imprese dell’acciaio, dalla produzione all’utilizzo, per fotografare la situazione economico finanziaria e patrimoniale della filiera.

Giovedì 11 novembre a Lecco è stata presentata l’analisi incentrata sul comparto della trafilatura con il convegno 'Trafilerie: quali prospettive per il 2022?', organizzato da siderweb – La community dell’acciaio in collaborazione con la Camera di Commercio di Como-Lecco e sponsorizzato da BPER Banca, Coface, Regesta e Caleotto.

“Il nostro settore si trova nell’epicentro di un terremoto di fortissima magnitudo che sta stravolgendo ogni nostra previsione. Abbiamo bisogno di confrontarci e di elaborare un pensiero lungo, che ci guidi nel cambio di passo e di paradigma che stiamo vivendo. Uno strumento ormai indispensabile è certamente 'Bilanci d’Acciaio': numeri e dati che, se interpretati correttamente, ci permettono di analizzare e capire le interazioni all’interno di una filiera complessa e strategica per il tessuto industriale del nostro Paese”, ha spiegato Emanuele Morandi, presidente di siderweb.

“Questo incontro è un'occasione preziosa per confrontarci sulle sfide che un comparto importante come quello delle trafilerie sta affrontando, nella logica delle prospettive future, durante la nuova fase di spinta complessiva delle attività, alla quale si accompagnano non pochi punti critici di contesto. I più recenti dati dell’Ufficio Studi camerale ci confermano la buona salute delle imprese del territorio: nel primo semestre 2021 la produzione industriale del settore meccanico lecchese ha registrato un +17,7% rispetto al primo semestre 2020, quella artigiana un +17,8%. Tuttavia, oggi siamo condizionati dalla crescita esponenziale dei costi di energia elettrica, gas e delle materie prime, che sono anche più faticosamente reperibili nelle quantità e nei tempi che servono per i nostri ritmi di produzione. Guardando invece alla prospettiva futura, due sono le maggiori sfide per il sistema produttivo, anche lariano: la transizione digitale e quella ecologica”, ha dichiarato Lorenzo Riva, vicepresidente della Camera di Commercio di Como-Lecco.

La filiera della trafilatura

“Sono stati presi in considerazione per l’analisi i bilanci di 73 trafilerie (di cui 25 specializzate in acciai comuni, 24 in acciai speciali, 9 in acciai inox e 9 multiprodotto) – ha aggiunto Stefano Ferrari, responsabile dell’Ufficio Studi siderweb -, che nel 2020 hanno generato un fatturato di 1,544 miliardi di euro, con un calo del 16,2% rispetto all’anno precedente”.

A fronte di questa contrazione, il valore aggiunto si è ridotto del 14,3%, l’Ebitda del 22,8% e l’utile netto del 39,5%. “L’incidenza del valore aggiunto sul fatturato – ha proseguito Ferrari – è cresciuta, il che rappresenta sicuramente un aspetto positivo. Così come è positivo il fatto che il comparto è riuscito a chiudere in utile, seppur con i valori più bassi dell’ultimo triennio”.

Sul versante della solidità, “si rileva una riduzione dell’indebitamento complessivo del settore – ha continuato Ferrari -, con una riduzione del 15% rispetto al 2019. In particolare, il segmento delle trafilerie specializzate in acciai speciali fa registrare i valori più bassi del comparto”. Inoltre, per quanto riguarda la patrimonializzazione delle imprese, nel 2020 si è registrato un incremento del 14,9% del patrimonio netto rispetto al 2019, che è salito a quota 978 milioni di euro.

Il confronto

Considerando la filiera 'stretta' delle trafilerie, ovvero trafilerie, viterie e mollifici, si segnala che il settore che ha tenuto meglio nel corso di un 2020 che è stato contraddistinto da cali generalizzati è quello dei mollifici, il cui fatturato è sceso dell’8,5% rispetto al 2019 contro il -16% circa delle trafilerie e delle viterie. Anche la redditività industriale ha mostrato migliori performance rispetto a trafilerie e viterie e l’utile netto è stato pari al 5% del fatturato.

Nel 2020, l’attività dei produttoridi laminati lunghi in acciaio (vergella, barre, profili e piatti) è diminuita del 9,6% rispetto al 2019. Le trafilerie hanno perso il 10,7%; le viterie e bullonerie il 21,3% e i mollifici il 14,5%. Un andamento in linea con i corrispondenti cluster a livello europeo.  

Nei primi 8 mesi del 2021, fatto 100 il 2019, l’indice dell’attività dei produttori è salito a 111,1. L’indice riferito alle trafilerie è aumentato a 101,2; quello di viterie e bullonerie a 102,7. L’indice dei mollifici è sceso a 99,5.

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