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Vinicola Mauri anticipa parte dello stipendio ai dipendenti in difficoltà

I lavoratori in casa integrazione riceveranno un sostegno in base ai giorni in cui non lavoreranno, che sarà poi recuperato nel tempo. L'Ad Livio Brutto: «Guardiamo al presente come una risorsa per il futuro»

Vinicola Mauri va incontro ai propri dipendenti nel momento di difficoltà causato dalla pandemia. È innovativo l'accordo siglato con le organizzazioni sindacali (Filcams Cgil Lecco, Fiscascat Cisl Monza Brianza e Uiltucs Uil Lecco) in collaborazione con Confcommercio Lecco e presentato questo mattina: Vinicola Mauri, realtà numero uno in Italia per quanto riguarda la distribuzione nella ristorazione, anticipa la retribuzione ai dipendenti che saranno costretti a turnare con la cassa integrazione. È un sostegno che integrerà la "cassa" (da quest'anno non più anticipabile per covid) e le ore di lavoro reali.

Come funziona

I lavoratori saranno divisi, dal punto di vista della frequenza lavorativa, in tre fasce: un primo gruppo che ha una presenza al lavoro di almeno quattro giorni alla settimana (e non riceverà sostegno); un secondo gruppo che ha una presenza al lavoro compresa tra due e quattro giorni alla settimana (anticipo fino a 300 euro); un terzo gruppo che ha una presenza al lavoro tra 0 e 2 giorni alla settimana (anticipo fino a 500 euro). Si tratta di valori medi da non considerare rigidamente divisi settimana per settimana, ma da spalmare più correttamente su base mensile. In sostanza, si tratta dell'anticipazione sulla retribuzione mensile da marzo ad agosto, da 300 fino a 500 euro per i lavoratori più penalizzati; l'azienda, concluso questo periodo di sostegno, recupererà la cifra trattenendo 80 euro al mese per non impattare in maniera eccessiva.

«Accordo culturale ed economico»

«È un accordo culturale ed economico importante, perché di sostegno con risorse proprie - ha spiegato l'amministratore delegato dell'azienda, Livio Brutto - Purtroppo molti lavoratori sono in seria difficoltà e noi vogliamo aiutarli. È un problema etico ma anche manageriale, vogliamo guardare al presente come uno strumento di crescita per il futuro, senza farci spaventare». Sulla stessa riga Ezio Mauri, figlio di Nicola Mauri, appena entrato in azienda a rappresentare la terza generazione della famiglia. «È un progetto all'avanguardia e ne siamo molto orgogliosi, guardiamo avanti con fiducia». 

Il vicepresidente di Confcommercio Andrea Cattaneo ha sottolineato che «Vinicola Mauri eccelle per sensibilità verso i lavoratori, che un domani saranno motore di sviluppo per affrontare sfide future in maniera più consapevole».

I numeri della crisi

I lavoratori coinvolti alla Vinicola Mauri sono 95, ma l'iniziativa potrebbe essere presto estesa ai 60 agenti. Secondo Brutto, aderirà circa il 65% dei lavoratori. L'azienda, che vanta tre depositi (lo storico a Lecco, uno a Milano e un altro in Valtellina), è passata da un fatturato di 47 milioni di euro nel 2019 (è la prima azienda privata nel settore in Italia) a uno di 26 milioni nel 2020, un -42% che ha avuto un impatto economico importante. «La solidità dell'azienda - ha sottolineato l'ad - ha permesso di pianificare lo sviluppo nella crisi. Le proiezioni per il 2021 sono ovviamene negative rispetto al 2019 ma fanno segnare un +10% rispetto allo scorso anno. Molto dipenderà dall'andamento della pandemia nei prossimi mesi».

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